In Russia tempi di protezionismo
Guerra commerciale Russia-U.E: tempi di protezionismo in Russia
Si arricchisce di un nuovi capitoli la guerra commerciale Russia-U.E., è stata appena votata una legge in Russia che stabilisce che solo gli spumanti russi potranno usare la parola champagne, così i francesi saranno costretti a cambiare le loro etichette che dovranno presentare la dicitura spumante o vino con bollicine. Si è voluto così favorire i produttori locali, infatti per volere di Stalin negli anni ’30 fu iniziata la produzione di champagne in Crimea naturalmente di qualità molto più scadente. Inoltre un’altra norma impone alle aziende russe di utilizzare, entro il 2024, solo software russo. Si sono levate le proteste interne, da parte dell’associazione bancaria russa contro quest’ultima misura ma senza esito. Questi provvedimenti vanno di pari passo con la crisi economica russa che ha prodotto nell’ultimo decennio il sorpasso da parte dei paesi ex satelliti polonia e Ungheria grazie ai fondi U.E. (loro almeno hanno dimostrato di essere capaci di spenderli). Anche la borsa locale vale la metà rispetto al 2008. Ciò fa si che a dispetto delle ragguardevoli riserve valutarie (specie in oro) e di un rapporto deficit pubblico PIL di solo il 18% gli investimenti esteri siano scesi a livelli bassissimi.
Se c’è una cosa certa in economia, materia sempre più articolata e opinabile, è che protezionismo, statalizzazione e ostacoli all’iniziativa privata hanno sempre portato ad un peggioramento delle condizioni di vita e dei servizi per tutti (specie per i ceti più popolari), oltre ad un crollo verticale degli investimenti esteri (ingrediente assolutamente determinante per la crescita di ogni paese).