Assisi, tenta di entrare in un concerto, con green di un'altra persona

il reato ipotizzato è quello di sostituzione di persona

Assisi, tenta di entrare in un concerto, con green di un'altra persona
green pass

Assisi, aveva voglia di partecipare al concerto e ha tentato la "furbata", inutilmente.

Il concerto che si è tenuto a Santa Maria degli Angeli, le interessava e così ha mostrato agli addetti alla vigilanza il Green pass risultato però di un'altra persona.

La donna si è presentata al pre-varco per chiedere informazioni in quanto sprovvista di una certificazione valida ed è stata invitata a ritornare solo dopo aver acquisito almeno l'attestazione negativa di un tampone

In questi casi si compie un vero e proprio reato:" Sostituzione di persona il reato ipotizzato" (ANSA): si tratta dell' art. 494 c.p.; il reato di sostituzione di persona, infatti, punisce chiunque, al fine di di recare ad altri un danno, induce taluno in errore, sostituendo illegittimamente la propria all'altrui persona.

Precisamente: «Chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, induce taluno in errore, sostituendo illegittimamente la propria all'altrui persona, o attribuendo a sé o ad altri un falso nome, o un falso stato, ovvero una qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici, è punito, se il fatto non costituisce un altro delitto contro la fede pubblica, con la reclusione fino a un anno».

Non è chiaro a tutti no-vax, o "furbetti" a vario titolo che riuschiare un anno di reclusione per andare a vedere un concerto, non ne vale la pena.

Se una persona è convinta che il vaccino faccia male, non lo fa, e fa male la politica a non decidersi sull'obbligatorietà, così da far capire a tutti cosa si puo' e cosa non si puo' fare..

Il fatto però, di non voler fare il vaccino e poi far finta di nulla, mettendo a rischio la propria e l'altrui persona con rischi maggiori di contrarre e trasmettere il virus, dovrebbe far riflettere, per rispetto degli altri.

L'obbligo del vaccino per ora non c'è, il che non vuol dire non applicare prudenza ( per tutti) e nello stesso tempo rispetto per chi il vaccino lo ha fatto per correre meno rischi possibili e si trova dall'altra parte chi invece, in nome della "libertà" propria non si cura di quella degli altri.