Forlì: DZ Engineering presente con le  bandiere luminose 

DZ Engineering, azienda del Dino Zoli Group, nota nel settore per avere realizzato gli impianti del Marina Bay Street Circuit di Singapore, dove nel 2008 è iniziata l’epopea dei GP in notturna lungo circuiti cittadini, è una delle poche aziende al mondo che può fornire un pacchetto di soluzioni tecnologiche completo (dall’illuminazione di pista all’elettronica speciale) per Circuiti di ogni categoria e grado.

Forlì: DZ Engineering presente con le  bandiere luminose 
DZ Engineering è una azienda del Dino Zoli Group, nota nel settore per avere realizzato gli impianti del Marina Bay Street Circuit di Singapore.
 
FORLì- Da quando esiste la Formula 1 esistono loro, i Commissari di percorso o Marshall, lavoratori volontari che si trovano nei vari punti di pericolo ai bordi dei Circuiti di gara per gestire eventuali collisioni, incidenti, problemi al tracciato, comunicazioni di pista e pronto soccorso sui binari di base, nonché monitoraggio della salute e della sicurezza sul posto, per garantire l’incolumità dei piloti e del personale fuori pista. Dal 1950 anno in cui la categoria delle monoposto a ruote scoperte da corsa su circuito divenne Campionato mondiale, i Marshall sono presenti in pista. Un lavoro pericoloso, di grande attenzione, che richiede professionalità e competenza e che si avvale delle celebri bandiere di segnalazione, di vari colori.

DZ Engineering, azienda del Dino Zoli Group, nota nel settore per avere realizzato gli impianti del Marina Bay Street Circuit di Singapore, dove nel 2008 è iniziata l’epopea dei GP in notturna lungo circuiti cittadini, è una delle poche aziende al mondo che può fornire un pacchetto di soluzioni tecnologiche completo (dall’illuminazione di pista all’elettronica speciale) per Circuiti di ogni categoria e grado.
Per questo DZ Engineering ha sviluppato in accordo con le linee guida della Federazione Internazionale dell’Automobile, un progetto per la realizzazione di bandiere di segnalazione elettroniche che possano essere di supporto al lavoro dei Marshall.

Già durante la prima edizione del GP di Formula 1 in notturna a Singapore, lungo il Circuito cittadino illuminato interamente dall’azienda romagnola, il team di ingegneri attualmente in DZ Engineering cominciò a interrogarsi se le bandiere sventolate dai Commissari di percorso potessero essere viste anche di notte o se non fosse meglio ipotizzare un sistema di comunicazione più visibile. Dall’idea si passò al progetto, e nel 2008 sul Circuito di Marina Bay a Singapore, il sistema di bandiere elettroniche fece la sua prima apparizione, suscitando interesse per il metodo di comunicazione rapido e sicuro. Nelle stagioni successive poi la FIA decise di incrementare la sicurezza su tutti i circuiti a livello internazionale, istituendo nuovi regolamenti per tutte le gare di Formula 1 che prevedono l’inserimento di questi sistemi.

DZ Engineering ha proseguito con lo sviluppo delle bandiere luminose denominate DZ-eFlag e ha ottenuto dalla FIA l’omologazione per i circuiti di grado 2. Attualmente lo stesso team del progetto del 2008 sta lavorando ai processi di omologazione, sempre da parte della FIA, anche per i circuiti di grado 1 e 3. Tra qualche anno, i sistemi di segnalazione diventeranno obbligatori su tutti i circuiti motoristici.

«Un risultato importante che abbiamo maturato in oltre dieci anni di esperienza nel settore -commenta Roberto Grilli General Manager di DZ Engineering-. La capacità di comunicazione wireless tra tutte le componenti del nostro sistema è la caratteristica che lo differenzia e lo rende unico al mondo. Il nostro brevetto ci permette di sfruttare la tecnologia, oramai comune dei tablet touch screen, per controllare e comandare le  bandiere luminose, con il grande vantaggio della rapida personalizzazione senza venire meno agli standard di sicurezza. In quest’epoca di digitalizzazione dove le nuove generazioni sono sempre più connesse, era fondamentale portare l’innovazione anche in questo campo. Siamo orgogliosi che questo progetto parta dal territorio che tanto ha dato per l’evoluzione dello sport motoristico e delle competizioni».