Terni. Accendini e candele utilizzati per incendiare il Monte Argento

Carabinieri Forestali (Stazione di Terni e di Ferentillo, coordinati dal NIPAAF di Terni) avviavano immediatamente le indagini, individuando prima con rilievi tecnici sul posto l’area di insorgenza dell’incendio

Terni.  Accendini e candele utilizzati per incendiare il Monte Argento
Terni.  Accendini e candele utilizzati per incendiare il Monte Argento

I CARABINIERI FORESTALI TROVANO E ARRESTANO IL RESPONSABILE

 

Accendini e candele utilizzati per incendiare il Monte Argento

 

 

Perugia, 03/09/2021

 

 

Le prime fiamme sopra Monte Argento, in comune di Terni, si sono sviluppate ieri, verso le 12:40 ma ben presto si sono propagate alla fascia boscata e cespugliata sovrastante, già colpita da incendi ripetute volte negli anni passati. Mentre i Vigili del Fuoco intervenivano con le operazioni di spegnimento, richiedendo l’intervento di mezzi aerei e del Canadair, i Carabinieri Forestali (Stazione di Terni e di Ferentillo, coordinati dal NIPAAF di Terni) avviavano immediatamente le indagini, individuando prima con rilievi tecnici sul posto l’area di insorgenza dell’incendio (un tratto di strada bianca, retrostante il cimitero di Papigno e sottostante l’area boscata, recante tracce di recente bivacco e sosta) e accertando che, in concomitanza con l’inizio del fuoco, era stata segnalata la presenza di un uomo, visto allontanarsi a piedi proprio da tale strada. Scattava immediatamente la ricerca dell’uomo, che veniva trovato negli immediati dintorni da parte dei Carabinieri Forestali: si identificava il soggetto e si accertava che aveva con sé accendini, candele e materiale facilmente infiammabile (carte, volantini, ecc.), analogo a quello trovato sul luogo di accensione. In sintonia con le indicazioni della Procura di Terni (Sost. Proc. Dr. Stramaglia), l’uomo veniva prima sentito e poi, alla fine di definitivi accertamenti, veniva individuato come il responsabile dell’incendio. L’uomo, di 60 anni, italiano senza fissa dimora, dichiarava e ribadiva più volte, anche di fronte al magistrato, di essere stato lui ad appiccare il fuoco, in preda ad un istinto di piromania, e di essere pronto a rifarlo.

Scattava quindi per l’uomo l’arresto e la traduzione in carcere per il reato di incendio boschivo doloso. Al momento l’incendio risulta sotto controllo e la superficie bruciata è di circa quattro ettari.