Lamorgese in perenne difficoltà

norma astrusa e contradditoria, che mette ancora piu' in difficoltà tutti

Lamorgese in perenne difficoltà

Strafalcioni ed errori a parte, in un'Italia che "scende " a tutti i livelli, a cominciare dai vertici...

la questione e' seria, parliamo di green pass, il vituperato mezzo per evitare la chiusura dei locali aperti al pubblico, ma anche la mezza soluzione escogitata per superare la pandemia. Mezza soluzione c'e', visto che coi vaccini, sperimentali e con qualche pecca, non essendoci alternative, sembrerebbe che si possa andare oltre la pandemia, nonostante tutto quello che abbiamo visto e patito.

Mezza soluzione perche' l'economia non  puo' attendere oltre, e col green pass bene o male, ci si muove.

I problemi pero' ci sono e saranno a cominciare dalle incongruenze che vediamo ai vertici dello Stato.

La ministra Lamorgese afferma che i documenti possono controllarli solo le forze dell'Ordine.

Luciana Lamorgese (Potenza11 settembre 1953) è una dirigente pubblicaprefetta e funzionaria italiana, dal 5 settembre. (wikipedia). membro della direzione generale per l'Amministrazione generale e per gli Affari del Personale dal dicembre 1980 al dicembre 1985, poi vice-prefetto ispettrice di Varese dal 1º gennaio 1989 al 1994. Viene nominata vice-prefetto di Varese dal 1994 al 1996, quindi ricopre il ruolo di direttrice dell'ufficio Ordinamento della Pubblica Amministrazione dall'ottobre 1996 al 2003 e di direttrice centrale per le risorse umane del dipartimento per gli Affari interni e territoriali dal 28 luglio 2003 sino al 4 agosto 2008, poi Prefetto di Venezia e successivamente a Milano.

Non esattamente un tecnico: Nel 2017 è promossa da Marco Minniti a Prefetto di Milano,

2019 ministra dell'interno nel governo Conte II ed, in seguito, nel governo Draghi.

Sull'immigrazione aveva concordato a livello europeo un metodo di rotazione per l'acquisizione dei migranti, ma gli sbarchi giornalieri dimostrano quanto sia solo sulla carta quanto deciso.

Torniamo al green pass: "ha natura discrezionale ed è rivolta a garantire il legittimo possesso della certificazione medesima. Tale verifica si renderà comunque necessaria nei casi di abuso o elusione delle norme, come, ad esempio, quando appaia manifesta l'incongruenza con i dati anagrafici contenuti nella certificazione".

Come al solito si stabilisce con confusione, dando ad altri la responsabilità, perche' se formalmente solo le forze dell'Ordine potrebbero chiedere i documenti, nella sostanza ci sono tantissimi casi in cui si esibiscono senza alcuna difficoltà: pensiamo all'hotel o all'aeroporto, per cui o le polemiche sono inutili o la legge esiste solo sulla carta e vale all'italiana.

Il Garante per la Privacy ha chiarito che non ci sono problemi e a questo punto bisogna cambiare la legge?

Lamorgese si arrampica: "l'avventore è tenuto all'esibizione del documento di identità, ancorché il verificatore richiedente non rientri nella categoria dei pubblici ufficiali".

"la non corrispondenza fra il possessore della certificazione verde e l'intestatario della medesima", si sottolinea nella circolare la sanzione si applica solo all’avventore, "laddove non siano riscontrabili palesi responsabilità a carico dell’esercente". Le sanzioni vanno dai 400 ai 1000 euro, sia per i clienti che per i gestori (nel caso ci fosse una responsabilità). E chi possiede un locale e viola l’obbligo di controllo per almeno tre volte in tre giorni diversi, potrebbe andare incontro alla chiusura, da 1 a 10 giorni, dell’attività imprenditoriale. (adn-kronos)

Gli operatori non l'hanno presa bene e si capisce:

"i titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi" possono richiedere agli intestatari della certificazione verde di esibire un documento d'identità. I ristoratori sottolineano: "ci auguriamo che la nostra 'richiesta' della carta di identità avvenga soltanto laddove si ravvisi una palese contraffazione del certificato. E in quel caso, se il cliente si rifiuta di esibire il documento, chiameremmo le forze dell'ordine. Non possiamo sostituirci a un pubblico ufficiale", avverte il direttore generale della Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe) di Confcommercio, Roberto Calugi.