Aosta, prende a calci il suo cane, ma il giudice glielo restituisce
L‘uomo è stato indagato per maltrattamenti e il cane posto sotto sequestro.
riceviamo e pubblichiamo (Animalisti Italiani)
Un uomo sfoga tutta la sua rabbia su un cane.
E’ il suo cane.
Un cucciolone innocuo che dovrebbe proteggere e amare.
Ma per il povero quattrozampe solo pugni, calci e poi, come se non bastasse, un lancio in aria facendolo cadere sul prato come un oggetto da gettar via e non una vita da rispettare.
Vittima di tutta questa violenza un cucciolo di bovaro del bernese, incapace di difendersi dalla furia di A.C. 39enne di Aosta.
L‘uomo è stato indagato per maltrattamenti e il cane posto sotto sequestro.
“Ciò che non riusciamo a tollerare è il modo in cui vengono trattati i reati contro gli animali: una leggerezza inaudita che prevede nell’80% dei casi una multa e lavori socialmente utili, come è stato per il colpevole di questo inaudito maltrattamento. Scandaloso che la vittima venga restituita nelle mani del suo aguzzino. Chi ci assicura che non si reiteri il reato? Il benessere degli animali passa sempre in secondo piano. Pretendiamo un inasprimento delle pene adeguato alla tipologia di reato commesso”, afferma Riccardo Manca, Vice Presidente degli Animalisti Italiani.
Per il colpevole, Alessandro Cecchetto, il Pubblico Ministero aveva chiesto un decreto penale di condanna a 10 mila euro, l’uomo, però, con istanza del suo avvocato ha chiesto e ottenuto la messa alla prova, che prevede i lavori socialmente utili o che si faccia del volontariato. Per cui, per la legge, il reato viene estinto e il cane non può essere confiscato. Ma deve essere restituito al proprietario.
Non si può minimizzare; pretendiamo pene più severe.