Sicet, Milano 2.500 abitazioni ristrutturate e sfitte
procedure macchinose e discriminatorie previste dal regolamento della Regione Lombardia, hanno assegnato in un anno meno di 500 alloggi.
La crisi avanza e tanti inquilini non lavorando, non possono permettersi pagare gli affitti.
«A fronte di questa situazione – affermano Ermanno Ronda e Mattia Gatti, rispettivamente Segretario generale Sicet Milano e Segretario Sicet Milano -Comune e Aler Milano, a causa delle procedure macchinose e discriminatorie previste dal regolamento della Regione Lombardia, hanno assegnato in un anno meno di 500 alloggi.
È inaccettabile che oltre 2.500 abitazioni ristrutturate e pronte per essere assegnate a chi è senza casa rimangano sfitte.
Il Comune deve prendersi la responsabilità politica di pretendere dalla Regione la modifica radicale della legge vigente per l’assegnazione delle case popolari. La Legge regionale n.16/2016 per l’assegnazione del patrimonio pubblico si è manifestata alla prova dei fatti totalmente inefficace per le assegnazioni (prevedendo criteri e modalità macchinose), discriminatoria, come hanno rilevato di recente la Corte Costituzionale e il Tribunale di Milano, e in antitesi con i principi fondamentali di socialità verso i più poveri che l’Edilizia Residenziale Pubblica dovrebbe garantire».