L’auto del futuro? un computer con le ruote

big data e tecnologia per l'auto del futuro

L’auto del futuro?  un computer con le ruote

Della svolta epocale dell’auto elettrica si toccano già i primi risultati in termini di auto prodotte e di colonnine sempre più efficienti per la ricarica della batteria. Un altro punto ancora più rilevante è rappresentato dall’irruzione sempre più massiccia del mondo dell’elettronica, dei big data per l’esattezza, finora a differenza dei pc però pochi produttori hanno un sistema operativo centrale ma utilizzano piuttosto diverse centraline dei diversi fornitori che cercano di dialogare in qualche modo. Gli sviluppi che si delineano saranno una sempre maggiore integrazione dei sottosistemi delle singole componenti dell’automotive. In questa direzione si sono mossi diverse iniziative, sia interne, con la formidabile divisione Car software di Audi (gruppo Volskwagen), ed esterne, di Stellantis con Foxconn (produttore taiwanese) e Software République con diversi operatori elettronici francesi insieme a Renault.

Secondo Bcg (Boston consulting group) oltre il 90% dell’innovazione deriva ormai dal software, l’auto del futuro sarà sempre più incentrata sul cliente, personalizzata e aggiornata esattamente come uno smartphone, senza necessità quindi di portare fisicamente il veicolo dal produttore o concessionario, esattamente come accade già oggi con Tesla (i cui aggiornamenti arrivano da remoto via Wi-Fi o rete cellulare, detti over the air). Oltre al software sarà centrale anche la batteria, se come pare la tendenza è in direzione delle auto elettriche, un tale rivolgimento lascerà ovviamente i suoi morti e feriti (vedasi i meccanici che dovranno riconvertirsi o meglio reinventarsi).

Quando questo processo sarà implementato anche il conto economico dei carmaker ne registrerà forti benefici: il margine per le auto premium aumenterà di 7.500 $ mentre per le altre di 2.600 $. Un problema che verrà generato dal trend è che aumenterà esponenzialmente il traffico dati oltre all’esigenza di curare sempre più la cybersecurity.