Ultracycling - Mario Favini sul podio della Romagna Ultra Race
L'ultraciclista sestese ha chiuso al terzo posto tra gli atleti senza auto al seguito, completando i 600km e 11000 metri di dislivello in poco più di 27 ore
Ultracycling - Mario Favini sul podio della Romagna Ultra Race - L'ultraciclista sestese ha chiuso al terzo posto tra gli atleti senza auto al seguito, completando i 600km e 11000 metri di dislivello in poco più di 27 ore - Una maratona estenuante tra i colli romagnoli, oltre venti salite tra cui Monte Fumaiolo, Passo dell'Eremo e Monte Trebbio: l'equivalente di più di 3 tappe di montagna del Giro d'Italia, ma in modalità non stop e pedalando in solitudine, giorno e notte
Questa la sfida che Mario Favini, sestese del team FTM, ha affrontato tra sabato e domenica in occasione della Romagna Ultra Race, una delle più esigenti manifestazioni di ultracycling in Italia, seconda prova dell'Ultracycling Italia Cup. Al via 50 atleti italiani e stranieri, che si sono divisi tra la prova regina, con 600km e 11000m di dislivello, e la ultrafondo da 310km e 6000m di dislivello, oltre che nelle due categorie canoniche dell'ultracycling: supported, con auto al seguito, e self-supported, in totale autonomia. Favini, già vicecampione europeo nella specialità cronometro 12 ore e reduce dalla Race Across Italy, è salito sul gradino più basso del podio tra gli atleti self-supported, con il tempo ufficiale di 27 ore e 17 minuti, quarto crono assoluto, considerando anche gli atleti con auto al seguito. "Non avrei mai pensato di poter essere così competitivo, alla seconda gara su queste distanze. Dopo gli 800 km della Race Across Italy sapevo di poter migliorare molto, ma questo risultato va oltre ogni aspettativa. Sarei stato soddisfatto di un tempo intorno alle 30 ore, invece ho avuto ottime gambe e una buona lucidità per tutta la gara, riuscendo a spingere sempre e a fare solo le pause strettamente indispensabili."
La competizione è stata resa anche più dura dalle condizioni climatiche, con vento sabato, caldo torrido e temporali domenica, oltre che dalle molte salite con pendenze in doppia cifra. "Alcuni strappi sono stati davvero brutali: correndo tra i self-supported ho montate sulla bici due borse con tutto quello che può servirmi in gara (cibo, abbigliamento ed essenziale per piccole riparazioni) quindi ho due o tre kg in più rispetto a una bici classica, che su certe pendenze si fanno sentire.
Anche il caldo di domenica mattina mi ha fatto soffrire parecchio, ma non posso lamentarmi da questo punto di vista: chi ha concluso la gara nel pomeriggio ha trovato acqua e grandine ad attenderlo negli ultimi km."
La prova è stata vinta da Tommaso Bovi tra i self-supported, che ha preceduto Giulio Gennari e Favini. Tra gli atleti con auto al seguito trionfo per l'austriaco Edward Fuchs (autore del crono record di 24 ore e 35 minuti), seguito da Manlio Pasqualin e Giacomo Ori. Un applauso a Lucia Minervino, unica donna al traguardo dopo 34 ore e 44 minuti. La prossima fatica di Favini è già fissata per fine agosto: "Sarò al via dell'UltrApuane, che l'anno scorso mi ha dato grandi soddisfazioni nell'ultrafondo da 310 km, conclusa al secondo posto. Quest'anno mi testerò sui 600 km della prova regina e poi, per l'anno prossimo, sto pensando a distanze ancora maggiori. Ci sono molte gare da oltre 1000 km, in Europa, e sicuramente ne metterò in calendario almeno una."