Suicidi per motivazioni economiche e malattie

i nuovi dati di sorveglianza su: depressione (adulti e anziani) insoddisfazione per la propria vita (anziani) isolamento sociale (anziani).

Suicidi per motivazioni economiche e malattie

In Italia  ogni anno sono  circa 4000 morti per suicidio, e stranamente avvengono nelle zone piu' ricche, secondo l'ISTAT della “Indagine sulle cause di morte”, nel 2016 (ultimo anno per il quale i dati sono attualmente disponibili) nel nostro Paese si sono tolte la vita 3780 persone.

Il 78,8% dei morti per suicidio sono uomini. Il tasso (grezzo) di mortalità per suicidio per gli uomini è stato pari a 11,8 per 100.000 abitanti mentre per le donne e 3,0 per 100.000. I tassi di mortalità per suicidio sono più elevati nel Nord Italia e, in particolare per gli uomini, nel nelle Regioni del Nord-Est.

Vediamo gli altri dati: 20 casi ogni 100.000 abitanti tra gli anziani di età superiore ai 70 anni [4]. Anche per le donne i tassi aumentano con l’età e il tasso raggiunge un massimo di oltre 4 casi ogni 100.000 tra le ultra70enni. Quasi l’80% dei morti per suicidio sono uomini, con un rapporto di genere (uomini/donne) che è andato aumentando linearmente nel tempo, passando da 2,1 nel 1980 a 3,6 nel 2016.

 tra i fattori di rischio specifici legati alla pandemia di COVID-19 si può elencare:

  • distanziamento sociale (che può aver aumentato l’isolamento e la solitudine, annullato i “contatti non intenzionali”, esacerbato problemi di salute mentale)
  • consumo di alcol (che può essere aumentato durante il lockdown nei consumatori “a rischio” e che è documentato aumentare nei periodi di crisi)
  • violenza domestica (che può essere aumentata durante il confinamento in casa e in seguito per l’insorgere/esacerbarsi dei problemi economici)
  • restrizione delle libertà personali
  • paura del contagio (paura di essere contagiati e/o di essere veicolo di contagio per gli altri)
  • stress e burnout per medici e operatori sanitari
  • ruolo della comunicazione (che può aver esacerbato paura e ansia)
  • riduzione dei servizi dedicati alla prevenzione e cura del disagio mentale e del suicidio o riduzione del personale ad essi dedicato
  • crisi economica con il conseguente aumento della disoccupazione e della precarietà e riduzione del reddito.