La morte del Dott.Manca

Luigi Gaetti precisa

La morte del Dott.Manca

Caro Paolo Borrometi, 
ti scrivo questa lettera pubblica perchè ti conosco personalmente ed apprezzo il tuo lavoro, sempre improntato alla ricerca della verità, dopo aver letto il tuo articolo
https://www.agi.it/cronaca/news/2021-01-06/niente-impronte-solo-ombre-storia-suicidio-manca-10923415/ , ripreso ed integrato da numerose altre testate giornalistiche
Nell’articolo c’è un capitolo che tratta dell’epoca della morte del dott Manca, dove riporti alcuni elementi, ma non citi atti che modificano radicalmente alcune delle conclusioni da te citate. Capisco che sia quasi impossibile per un giornalista leggersi le migliaia di pagine di atti processuali, ma la relazione della Commissione Antimafia della 17° legislatura, l’hai letta bene visto che la citi in più occasioni. Hai omesso di riferire un fondamentale passaggio a pag.13 
“In seguito ai successivi approfondimenti disposti dal GIP, su sollecitazione della difesa, la stessa medico legale correggeva le precedenti conclusioni e affermava che la morte era avvenuta, in via orientativa, tra le 12 e le 48 ore prima del sopralluogo da lei effettuato alle ore 14 circa del 12 febbraio 2004.”.
Andiamo con ordine . l’articolo recita: 
“ Torniamo a quel 12 febbraio 2004, sono le 11.45 quando il medico del 118, dottor Gliozzi, attesta il decesso di Manca nella sua abitazione. Gliozzi rileva che Manca è morto circa “dodici ore prima” ...... Quindi, fin da subito, negli atti ufficiali Attilio Manca muore nella notte fra l’11 e il 12 febbraio 2004.
Cosa dice l’autopsia? Che Manca è morto il 12 febbraio del 2004,….”
Nella prima relazione la CTU dott.ssa Ranalletta riferiva che il decesso era avvenuto quello stesso 12 febbraio 2004. In seguito all'integrazione ordinata dal GIP, la stessa CTU modificava le sue precedenti conclusioni affermando che la morte fosse avvenuta dalle 12 alle 48 ore prima del suo sopralluogo.
Questa integrazione è negli atti processuali ed è riportata nella Relazione e nessuno ha mai contestato questo passaggio, a differenza di altri.
Credo che quanto affermato dalla CTU vada spiegato, in quanto ritengo che il suo mancato recepimento sia dovuto alla difficoltà di analisi.
Altro elemento che va conosciuto per inquadrare il ruolo della Commissione Antimafia e mio va ricercato nel fatto che nell’autunno 2014-primavera 2015 ci occupammo del caso Manca,
Me ne occupai come specialista del settore, sono Patologo, con grande esperienza in ambito medico legale essendo stato per molti anni CTU della Procura della Repubblica di Mantova. 
Mi concentrai su dati oggettivi di mia pertinenza, come i referti medici e le consulenze e perizie medico legali. Relazioni mediche che definii “infami” per la superficialità degli elementi descritti, le contraddizioni, le omissioni,…. Se la Commissione Antimafia l’ha definita “lacunosissima”, lo si deve a questa mia esternazione.
Mi concentrai sulle fotografie presenti nel fascicolo che mi permisero di analizzare con chiarezza alcuni elementi tanatologici. Così feci una relazione con oggetto esclusivo “l’epoca della morte” e NON LE CAUSE, come erroneamente riferito dagli avvocati dei familiari. 

Stranamente tutti, dagli avvocati ai giornalisti (te compreso) autori di esaustive inchieste, omettono di riferire quanto scritto dalla CTU. Va osservato che l’ultimo elemento certo che attesta che il Manca fosse in vita, ovvero un SMS inviato ad un’amica, risale alle ore 23 del 10 febbraio 2004: quindi non poteva essere morto nell’intervallo prospettato dalla CTU (che retrocede sino a 48 ore prima del 12.2.2004 h. 14.00). Perché descrivere un intervallo così ampio? Da un lato non poteva smentire quanto scritto prima (12 ore) ed ha cercato di compensare l’errore riferendosi ad un range molto ampio (12-48), per arrivare al tempo medio esatto di 30 ore (la tanatologia, se conosciuta, non mente). Questo tempo di 30 ore, su cui in definitiva si attesta la CTU, corrisponde a quanto ho scritto nella mia relazione che è riportata in calce alla relazione di maggioranza della Commissione Antimafia: ecco spiegato l’intervallo 12-48 ore.
Queste elementi li ho espressi in data 14/ottobre/2020 in Commissione Antimafia, pertanto sono pubblici ed ascoltabili  https://webtv.camera.it/evento/16902 in attesa del resoconto stenografico.
La CTU (prof.ssa Ranalletta) con questa seconda relazione, che nessuno mai cita e che ove citata non è mai stata contestata, mette fine al buco delle 36 ore ed interrompe la narrativa che si è venuta a creare.
Inoltre questi elementi tanatologici sono stati discussi dai periti in sede processuale (anche di parte) e il confronto tra le foto al momento del ritrovamento e quelle al momento dell’autopsia (24 ore dopo) sia eloquente. 

Conoscendo la tua professionalità, credo possa farti piacere avere a disposizione elementi di precisazione a quanto scritto nell’articolo