Governo ridicolo carta igienica, divieto nei festivi nei supermercati
carta igienica, vendita vietata nei festivi nei supermercati Coronavirus, o si attrezzano o non ne veniamo fuori
"Se non sono capaci e dopo Draghi forse è ancora peggio, vadano a casa" ( Giuseppe Criseo, Presidente "CASADEGLITALIANI").
Il Paese soffre per le regole che cambiano, sono confuse e contradittorie nonchè variabili da regione a regione.
Si puo' proibire l'utilizzo di una casa di proprietà, prima seconda o terza che sia, magari lasciata dai genitori e su cui si pagano bollette salate? Succede e addirittura ogni regione stabilisce regole diverse con la scusante del coronavirus che non si riesce a debellare diversamente da altri paesi in cui si è partiti tardi ma sembra che i vaccini stiano arrivando da Israele al Regno Unito, Cina compresa.
Da noi non si arriva a capo di nulla: inutile promettere ristori con 4 soldi per categorie vicine al fallimento, occorre abbassare le tasse ( max 15 per cento), mettere personale preparato e non scelto per logica politica all'interno di ATS, Alitalia, settore pubblico e municipalizzate.
Si è arrivati all'assurdo di lasciare la possibilitò do andare nelle seconde case ( per concessione) e poi non poterle lavare, o andare in bagno senza carta!!!
I negozi potrebbero vendere la carta igienica ma o non ci sono o sono quasi tutti chiusi: parliamo di cose primarie, come anche i detersivi o i fazzoletti.
Bar e ristoranti quasi tutti chiusi oppure servizio con asporto e forze dell'Ordine comandate a far rispettare la legge ( giustamente) con regole assurde:
nei bar non ci si può fermare ( all'interno) e bere un caffè, mentre una volta si poteva farlo seduti, e come si vede dalla foto la regola è diversa negli Autogrill: sarà perchè sono di Benetton e non si può obiettare?
E ci si meraviglia se scendono in piazza da mesi ristoratori, tassisti, estetisti, ambulanti e tantissimi altri?
La pazienza sta per finire, il Governo non continui a sottovalutare gli italiani: servono regole certe, durature e logiche con aperture regolamentate ma con certezze con cui le poche attività proseguano.
Se nessuno lavora chi paga le tasse, pensioni e ospedali?