Tavernola (BG), la vicenda del cementificio sta valicando i limiti locali
raccolta di firme di Lega Ambiente
“Al di là dei numeri e della percentuale dei votanti è un risultato importantissimo – commenta il vicesindaco e assessore all’Ambiente e Territorio di Tavernola Ioris Danilo Pezzotti – All’ultimo referendum fatto anni fa sul cementificio aveva votato il 58% degli aventi diritto ma allora si decideva solamente sull’uso di combustibili alternativi: dare un mandato per una riconversione ha un peso decisamente maggiore, qui si entra nella vita dell’azienda, dei lavoratori e delle loro famiglie”. (bergamonews).
La dichiarazione esplicita su quanto stiano facendo le istituzioni locali, ma gli ambientalisti?
Lega Ambiente sta seguendo da tempo la vicenda e sta promuovendo una raccolta firme:
"Ora non ci sono più dubbi. L’attività della Cementifera ItalSacci (del gruppo tedesco Hidelberg) è molto nociva alla salute e alla sicurezza della popolazione, non solo di Tavernola, ma di tutto il lago d’Iseo.
Non più escavazioni. Va chiusa chiusa la Cementifera. Entrambe le attività sono un residuo del modello produttivo del ‘900:
sfruttamento del territorio con l’unico obiettivo di far man bassa delle risorse naturali per generare ricchezza privata ai danni dell’ambiente.
Non valgono più le giustificazioni occupazionali, visto che sono impiegati poco più di 60 addetti contro i 400 degli anni ’60.
Essi verranno rioccupati nella bonifica del sito. Le disastrose conseguenze dell’ attività produttiva dell’impianto sono purtroppo note da tempo: emissioni in atmosfera di polveri inquinanti; costante minaccia di frane e di onde anomale, (non è la prima volta che vengono evacuate le popolazioni interessate di Vigolo (BG) e di Siviano Porto a Monteisola(BS); l’enorme traffico di 240 Tir al giorno sulla stretta strada litoranea. Nel pregiato contesto paesaggistico e naturalistico del lago, il Cementificio è ora più che mai incompatibile, anche con gli sbandierati obiettivi turistici Comuni locali. Il cementificio è obsoleto come confermano i 50 blocchi-impianto dello scorso anno.
Sorprende che l’azienda tedesca possa continuare a godere di un “regalo-sussidio” da parte dello Stato italiano che le concede dal 2008, a titolo gratuito, i permessi di quote di emissioni di Co2 per 70 milioni di euro.
HeidelbergCement, colosso del settore, grazie anche alla scarsa o meglio nulla propensione verso la programmazione dei settori produttivi, puntando solo sul Terziario.
Nel 2015, Il 28 luglio ha raggiunto un accordo con Italmobiliare per rilevare la sua quota di controllo del 45% di Italcementi; dal 12 ottobre 2016 controlla interamente la società, in seguito al successo dell'OPA lanciata sul restante 55% delle azioni quotate a Piazza Affari a 10,60 euro cadauna, tramite la sua controllata HeidelbergCement France.
“Al di là dei numeri e della percentuale dei votanti è un risultato importantissimo – commenta il vicesindaco e assessore all’Ambiente e Territorio di Tavernola Ioris Danilo Pezzotti – All’ultimo referendum fatto anni fa sul cementificio aveva votato il 58% degli aventi diritto ma allora si decideva solamente sull’uso di combustibili alternativi: dare un mandato per una riconversione ha un peso decisamente maggiore, qui si entra nella vita dell’azienda, dei lavoratori e delle loro famiglie”. (bergamonews).
HeidelbergCement, colosso del settore, grazie anche alla scarsa o meglio nulla propensione verso la programmazione dei settori produttivi, puntando solo sul Terziario.
Nel 2015, Il 28 luglio ha raggiunto un accordo con Italmobiliare per rilevare la sua quota di controllo del 45% di Italcementi; dal 12 ottobre 2016 controlla interamente la società, in seguito al successo dell'OPA lanciata sul restante 55% delle azioni quotate a Piazza Affari a 10,60 euro cadauna, tramite la sua controllata HeidelbergCement France.
HeidelbergCement, un colosso del settore, grazie anche alla scarsa o meglio nulla propensione italica verso la programmazione e l'incentivazione dei settori produttivi, puntando solo sul Terziario, ha avuto ampi margini di manovra.
Nel 2015, Il 28 luglio, ha raggiunto un accordo con Italmobiliare per rilevare la sua quota di controllo del 45% di Italcementi; dal 12 ottobre 2016 controlla interamente la società, in seguito al successo dell'OPA lanciata sul restante 55% delle azioni quotate
a Piazza Affari a 10,60 euro cadauna, tramite la sua controllata HeidelbergCement France.,
Lo spezzatino dell'Italia con la svendita degli asset produttivi prosegue inesorabile, ci comprano a pezzi e imperano, salvo poi in caso di difficoltà, chiedere aiuti e magari poi sparire.