Dante Alighieri. 700 anni fa moriva, esule
Il ricordo è presente perché non è un rifugiarsi nel passato ma è raccontare una storia capace d’essere ancora oggi d’insegnamento.
700 anni fa moriva, esule, Dante Alighieri.
Il sommo poeta, padre della lingua italiana, non è soltanto l’autore di un’opera immortale ma è anche quello che, nel IX canto dell’Inferno, riprende il geografo greco Strabone - I secolo d.C. - ponendo i confini d’Italia a Pola.
L’arte è immortale ed è oltre il tempo perché a distanza di secoli sa ancora raccontare la verità.
Il ricordo è presente perché non è un rifugiarsi nel passato ma è raccontare una storia capace d’essere ancora oggi d’insegnamento.
Dante Alighieri, attraverso il tempo, dice ai vergognosi giustificazionisti d’oggi: "potete provare a offenderci, potete mentire, ignorare a comando i fatti ma non cancellerete mai la verità."
Dante verrà celebrato tutto l’anno e noi vogliamo che il Ricordo dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia sia altrettanto commemorato perché senza la nostra storia ai poeti mancherebbero i versi e senza i versi, senza la bellezza della nostra arte, a noi mancherebbe l’orgoglio d’essere italiani.
Volpe Fabio