Cittadinanzattiva: vaccino disponibile nella seconda settimana di dicembre

I vaccini mancano ! Infatti la ATS Insubria, che finora ha provveduto ad inviare ai medici interessati solo i vaccini, a “spizzichi e bocconi”

Cittadinanzattiva: vaccino  disponibile nella seconda settimana di dicembre

CITTADINANZATTIVA ASSEMBLEA TERRITORIALE DI VARESE E PROVINCIA Consumatori - Giustizia - Sanità - Scuola - Malati Cronici E siamo da capo ! Per tutta l’estate siamo stati indotti a considerare molto utile, se non addirittura necessario ed indispensabile, vaccinarsi questo inverno contro l’influenza, vaccinazione che, oltre a favorire la buona salute in generale e sollevare le strutture sanitarie da un notevole carico di pazienti, avrebbe anche contribuito a limitare l’espandersi della pandemia del coronavirus, come meglio specificato dal Governo con sua circolare del 4/6/2020.

 A dimostrazione di ciò il governo ha predisposto a carico dei Medici di Assistenza Primaria, cioè ai medici di famiglia, una campagna di vaccinazione gratuita antinfluenzale per pazienti over 65enni e, per assolvere questo compito, le regioni si sono dovute attivare per procurarsi in numero adeguato i vaccini da somministrare ai propri cittadini.

 Non possiamo pensare che in Regione Lombardia non conoscessero il numero di pazienti a cui sarebbe stato somministrato il vaccino, per cui si siano attivati per procurarsene un numero adeguato e comunque sufficiente, ma da quanto sta succedendo dobbiamo constatare che i vaccini mancano ! Infatti la ATS Insubria, che finora ha provveduto ad inviare ai medici interessati solo i vaccini, a “spizzichi e bocconi” come si suole dire, cioè con invio di numero ridotto rispetto al numero di pazienti in carico e senza tutto il credo necessario (tute, guanti, mascherine, aghi, ecc), ora, nel bel mezzo della campagna, afferma che non ci sono più vaccini disponibili e che bisogna aspettare la metà di dicembre per avere a disposizione la nuova fornitura, e che comunque sarà di un numero limitato.

 Infatti la Regione Lombardia, con nota 40126, comunica: ”a seguito di un ritardo di consegna da parte della ditta produttrice il vaccino sarà reso disponibile nella seconda settimana di dicembre, nel quantitativo complessivo di 31.810 dosi per ATS Insubria. Si dovrà quindi procedere ad una rivalutazione del numero di dosi assegnate a ciascun medico e rappresentate nella comunicazione individuale del 12 ottobre scorso. Si precisa fin d’ora che questi quantitativi non potranno purtroppo soddisfare il fabbisogno iniziale”. Ciò significa che, oltre al colpevole ritardo nella consegna dei vaccini, ci sarà anche una riduzione degli stessi per cui alcuni pazienti over 65enni (a questo punto giudicati meno gravi oppure sfortunati?) non potranno ricevere la dovuta, e promessa, copertura antinfluenzale ?

 Non parliamo poi dei pazienti di età inferiore ai 65 anni, sia affetti da patologie che di buona salute, che volessero a loro volta essere vaccinati e che non sanno se lo potranno ricevere e tantomeno quando; e per questi ultimi a peggiorare la situazione non ci sono vaccini reperibili né presso le ASST, né presso i Centri Vaccinali della ATS Insubria e nemmeno presso le farmacie; forse presso i centri medici privati? E come mai il pubblico non ne è fornito mentre il privato si ? Altra considerazione che si deve fare è che in altre regioni a noi vicine, come il Veneto, l’Emilia Romagna, il Trentino, le vaccinazioni procedono speditamente quando non sono già concluse!

 Infatti CittadinanzAttiva della Lombardia, già nel mese di settembre scorso, aveva iniziato una indagine civica per conoscere il reale approvvigionamento dei vaccini, chiedendo formalmente al tutte le regioni di rispondere ad un set di domande sia sulle gare di acquisto che sulle disposizioni adottate per attuare la campagna vaccinale. Le Regioni che hanno risposto alle domande di Cittadinanzattiva sono state in tutto dieci, esattamente la metà, e sono: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta. E’ molto grave che solo 10 Regioni abbiano risposto alla richiesta di accesso civico, in particolar modo in questo periodo, in cui ci sarebbe bisogno della massima trasparenza, anche per fugare dubbi su chi ha affrontato la necessità di approvvigionarsi in tempo di vaccini anti influenzali, e poter intervenire prontamente a supporto delle popolazioni delle regioni in cui questo non sia ancora avvenuto, o sia avvenuto solo parzialmente. 

E’ importante conoscere cosa sia realmente stato fatto nelle altre regioni per avere un metro di paragone, ma purtroppo Regione Lombardia non ha risposto in alcun modo alla richiesta di CittadinanzAttiva, contravvenendo sia alla normale educazione oltre che alla legge sulla trasparenza, per cui i cittadini non hanno potuto sapere come si sarebbe svolta questa campagna antinfluenzale, se non pagando sulla propria pelle come in effetti sta avvenendo. CittadinanzAttiva valuterà tutte le possibili azioni da mettere in campo per far rispettare il sacrosanto diritto di accesso dei cittadini a queste informazioni fondamentali, non escludendo di ricorrere al Tar".

 E duole dover constatare che ancora una volta la buona volontà dei medici di famiglia, dimostrata attuando la vaccinazione della popolazione così organizzata e con il generoso aiuto dei sindaci, è stata vanificata dalla mancanza (solo di previsione ?) di chi avrebbe dovuto, nell’interesse dei cittadini, procurare un numero di dosi di vaccino adeguato alla popolazione lombarda od almeno sufficiente a soddisfare quanto stabilito per i pazienti over 65enni. 

Si parla di medicina del territorio che si attua tramite i medici di medicina generale, che devono prendere in carico il gruppo familiare nel suo intero con la collaborazione di pediatri, di geriatri e di mettere in campo finalmente una medicina che sia anche preventiva, e quando si ha l’opportunità di iniziare questo percorso, o perlomeno di attuarne un aspetto come in questo caso, non deve essere questo è il risultato. 

E’ evidente che la sanità, almeno in Lombardia e sia pubblica che privata, deve essere ripensata perché dimostra troppe falle e troppe incongruenze; tutti assieme, cittadini, medici di base, dirigenti di strutture sanitarie e politici, ognuno rappresentante per la sua parte e con la responsabilità che ne deriva, dobbiamo trovare il modo di pensare a ricostruire la sanità in Lombardia, affinché finalmente sia al servizio delle necessità e delle aspettative dei cittadini.

Varese, 27 novembre 2020 Per CittadinanzAttiva di Varese Il Coordinatore 

Una lunga lettera che tocca punti fondamentali a cui la politica regionale e non solo, deve dare risposte.

Le regioni spendono gran parte delle loro risorse nella sanità, per cui è inconcepibile e inammissibile la situazione attuale, prevedibile e che invece sta ammazzando il Paese sotto il profilo economico oltre a quello sanitario.