Vaccini. Il modulo di consenso informato solleva molti interrogativi

“In questi giorni ricchi di informazioni orientate in un’unica direzione, ovvero la persuasione alla vaccinazione, noi che sosteniamo tale opportunità ma siamo amanti della verità, ci siamo ben documentati sui siti istituzionali e interpellando esperti” (Maritato)

Vaccini. Il modulo di consenso informato solleva molti interrogativi

Il modulo di consenso informato solleva molti interrogativi, non spiegando effetti a lungo termine

Vaccini, chi risponde in caso di danni futuri?

“In questi giorni ricchi di informazioni orientate in un’unica direzione, ovvero la persuasione alla vaccinazione, noi che sosteniamo tale opportunità ma siamo amanti della verità, ci siamo ben documentati sui siti istituzionali e interpellando esperti”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che spiega: “ci interessano soprattutto aspetti legati all’efficacia e alla sicurezza del vaccino anti Covid 19 prodotto con tecnologia a ‘mRna’ in quanto non è stato possibile avere  notizie precise sulla immunizzazione a sei mesi dall’assunzione e non abbiamo trovato informazioni ufficiali sulla sicurezza nel medio e lungo termine”. Il presidente spiega il motivo delle perplessità suscitate: “alcuni operatori sanitari, ben felici di ricevere la loro prima dose dell’antidoto, hanno però espresso dei dubbi relativi al modulo di consenso informato e alle clausole lì riportate, che gli operatori sanitari hanno dovuto sottoscrivere. Nel documento si evidenzia che “non è possibile fare previsioni sui danni a lunga distanza – sottolinea Maritato – che ci auguriamo non si verifichino. Stupisce pertanto che la Regione Lazio non abbia sottoscritto una assunzione di responsabilità con la costituzione di un eventuale fondo per ristoro in caso di ipotetici effetti collaterali avversi. Secondo noi l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato e il presidente Nicola Zingaretti dovrebbero illustrare le reazioni avverse riportate negli studi clinici ed elencate nei registi dell’Agenzia europea del farmaco. Inoltre – chiosa Maritato – ci saremmo aspettati informazioni precise sulle alternative terapeutiche”.