Medicina e Spiritualità. Il caso della Danzaterapia (e la Stregoneria mandata al "Rogo" in "Amazzonia")
In Italia non è vero che forme di religiosità “neopagane” o quantomeno “post-cristiane” (non sussiste al momento in Italia, malgrado il ponte lanciato dal Grillismo, alcuna formazione politica post-cristiana a tanti anni da Mani Pulite e, ironia della sorte, s’abbonda in post-comunismo) non siano riconosciute dallo Stato Italiano. Vi sono un’infinità di forme minori, addirittura sussistono strumenti legali, passando per l’UAAR, in mano a gruppi estremisti, poco amati a suo tempo da Margherita Hack (che si candidò con Rifondazione Comunista) facenti parte, niente popò di meno, che della Chiesa di Satana di Torino e della “celebre” schizofrenica USI by Jennifer Crepuscolo.
Ma ci sono istituzioni (che si differenziano in pubbliche, convenzionate e private) tanto nell’Educazione quanto nella Sanità che fanno riferimento, dall’altra parte della barricata (dai più “aggressivi” ai meno, insomma) Società Antoprosofica Italiana.
Quel che manca è una via di mezzo, nella quale possono rientrare i mondi delle congreghe Wiccan; della Società Soka Gakkai (che pure sarebbe formalmente riconosciuta dal Quirinale); dell’indovedismo “fedele a Khalì” così presente in Alta Italia. Questo non avviene in altri paesi civili dell’Unione Europea; della Mitteleuropa; o anche dell’Alta Scandinavia e del Mediterraneo Occidentale. Non avviene in Marocco. Non avviene in Germania. Non avviene in Islanda. Non avviene in Norvegia. Non avviene in Spagna. Forse, si tratta di tutta una serie di monarchie tradizionali? La questione è aperta a tanti anni dalla caduta del Cesarismo, ma a loro che gliene infischia?
In Salute, partirei dalla Danzaterapia (e Musicoterapia) e dal Tribal Beat Feast. In Arte, per comprenderli, dai Faùn e dagli Omnia.
Ci opero nel mio lavoro, riconosciuto (e legalmente pagato) dallo Stato Italiano attraverso sistemi a scatola cinese burocratici, ma puliti e dichiarati, meritocratici pergiunta! (sic!). Al momento sottotraccia e presto, in pochi anni, vi saranno dei riconoscimenti ufficiali. Molto pochi.
Post Scriptum
Ieri è stata bruciata l’ennesima “strega” in Amazzonia brasiliana. Si rimanda alla stampa locale delle foreste delle donne rosse dei celebri Uomini Rossi, ma addirittura alla nazionale. Il Vaticano, come in passato su Marilyn Manson e poi sui concerti in Italia di Shakira, quindi sulla pellicola Agorà e adesso addirittura, passando per Napoli, su questi casi di omicidio (praticati in genere nella formologia femminicida dell’acido, del fuoco e dell’impalamento sodomizzante a piccola grandezza). Eppure in Italia dell’Olocausto 2.0 africano qualcuno poteva parlare.
Me ne assumo la responsabilità se questo giornale vorrà pubblicarmi. Sperando – primo compito del Giornalista per me è salvare – che non avvengano casi in Italia. Siamo un Paese governato dalla Cultura.
Lorenzo Proia