Carabinieri, Il Gen. Luzi intervistato mette in luce l'umanità dei militari
il Carabiniere che salva il bambino o l'animale caduto, alcuni dei tanti esempi per tutti noi.
L'Arma dei Carabinieri, da sempre una delle (poche) Istituzioni apprezzate dagli italiani, con le sue difficoltà determinate da una politica litigiosa e irriconoscente verso i suoi servitori, attira sempre l'attenzione da parte dei media.
Vi proponiamo parte dell'intervista al Gen. Luzi, ripresa dall'agenzia AGI che seguiamo spesso.
Teo Luzi, lei è il Comandante generale dei Carabinieri, un grande impegno. Viviamo tempi difficili, siamo in una transizione storica. È più contento o preoccupato? E cosa la preoccupa?
"L’Arma dei Carabinieri è una delle più antiche e più apprezzate Istituzioni italiane. Avverto tutta la responsabilità di dover preservare la sua efficienza, migliorandola ulteriormente, per essere sempre all’altezza delle aspettative che il Paese, giustamente, nutre verso i Carabinieri. Personalmente sono ottimista perché parto dall’idea che, nonostante i repentini cambiamenti, vi saranno comunque nuove positive opportunità. I tempi che viviamo sono difficili perché complessi, attraversati da dinamiche contrastanti e veloci, che fanno emergere nuovi impegni. La salvaguardia dell’ambiente, ad esempio. I Carabinieri sono la polizia ambientale più grande d’Europa. Dobbiamo assolvere a questo delicato compito con crescente efficacia".
Abbiamo visto tutti l'immagine di un carabiniere, un comandante di stazione, con il piccolo Luca, due anni, tra le sue braccia. Qual è per lei il significato di quella foto? Cosa ha provato quando l'ha vista?
"Prima di tutto sollievo perché il bambino era sano e salvo e seguivo con apprensione le ricerche. Poi orgoglio per il lavoro svolto dai Carabinieri. Quella foto ci ha ripagato di tutto perché esprime l’umanità del carabiniere. Perché è la testimonianza più immediata della nostra vicinanza ai cittadini. In ogni momento".
Il generale fa bene a mettere a fuoco l'attività dell'Arma coi suoi tratti salienti, non solo la repressione dei reati, ma anche gli interventi sociali come i salvataggi di bimbi e donne, ma anche animali.
Aspetti non secondari di un'Istituzione che tutela e dà sicurezza a noi tutti, mentre assistiamo ad una perversa spirale di violenza contro le donne, i disabili, ma anche gay.
Non esistono motivi razionali per spingere verso certi atteggiamenti e comportamenti, ma deviazioni mentali, frustrazioni personali, licenziamenti, divisioni familiari che invece di spingere ad atteggiamenti razionali e di moderazione, il piu' delle volte portano ad oscuri ( non sempre) episodi di cronaca al limite della follia come quelli delle donne che uccidono i figli.
Contesti difficili in cui i i militari salvano, moderano, colloquiano e fanno l'impossibile per evitare tragedie.
Un duro e quotidiano lavoro sulla strada, non semplice nè alla portata di tutti, ma per fortuna gli episodi sono tanti e i risultati positivi incoraggiano i cittadini a proseguire sulla strada della legalità.