Gratteri, futuro incerto, dopo la Calabria forse Milano

dubbi e speranze per un incarico a un uomo molto esposto

Gratteri, futuro incerto, dopo la Calabria forse Milano
foto tratta da un convegno online

“Il mio cuore – ha detto proprio qualche giorno fa – è a Catanzaro ma qui posso stare altri tre anni, poi dovrò trovare una collocazione”

Esiti possibili,  Procura di Milano oppure Procura Antimafia?

La Procura di Milano, come buona parte della Magistratura nonostante la sua importanza istituzionale e costituzionale, non viaggiano alla grande ( per usare un eufemismo) dopo il caso Palamara.

Sulla Procura di Milano ci sono le ombre derivanti dalla complessa vicenda di Eni, parliamo delle indagini sul  procuratore aggiunto milanese Fabio De Pasquale e il pm Sergio Spadaro.

Gratteri ospite della trasmissione "Otto e mezzo" aveva dichiarato "farò domanda per la Procura di Milano",  dove tra battute e massime ha chiarito : «Sulla giustizia, la madre di tutte le riforme è quella del Csm e bisogna partire da lì: e l’unico modo per limitare le correnti, è il sorteggio».

Altra possibilità prospettata da altri commentatori la DIA, ma ricordiamo come vengono scelti dirigenti:

"Al vertice della Dia è preposto un direttore, scelto a rotazione tra i dirigenti della Polizia di Stato e gli ufficiali generali dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza", fonte il sito governativo.

Se invece si prospettasse un incarico alla Direzione Nazionale Antimafia, bisogna tenere conto quanto prevede la legge 371 bis:

"Il procuratore nazionale antimafia ((e antiterrorismo)) esercita

le sue funzioni in relazione ai procedimenti per i  delitti  indicati

nell'articolo 51 comma 3-bis ((e comma 3-quater)) e in  relazione  ai

procedimenti di  prevenzione  antimafia  ((e  antiterrorismo))((In

relazione ai procedimenti per i delitti di cui all'articolo 51, comma

3-bis)) dispone della direzione investigativa antimafia e dei servizi

centrali e interprovinciali  delle  forze  di  polizia  e  impartisce

direttive intese a regolarne l'impiego  a  fini  investigativi."

In questo caso come previsto dal sito governativo si spiega che 

"Il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo esercita le funzioni di coordinamento delle indagini condotte dalle singole Direzioni distrettuali antimafia (DDA) nei reati commessi dalla criminalità organizzata. "

Sarebbe un ruolo importante per Gratteri, viste le sue doti indiscusse e il suo prestigio a livello internazionale ( a differenza di quanto accade in Italia per questioni politiche e di invidia di certi suoi colleghi).

Il Procuratore nazionale antimafia avrebbe grandi e ampi margini di manovra con la nomina dei sostituti procuri di Direzione per acquisizione ed elaborazione dei dati e " avvalersi dei servizi centrali delle Forze di polizia quali la Direzione investigativa antimafia (DIA), il Raggruppamento operativo speciale dell'Arma dei Carabinieri (ROS), Il Servizio Centrale di investigazione sulla criminalità organizzata della Guardia di finanza (SCICO)."

Un ruolo così "pesante" e impegnativo che di sicuro richiederebbe un input specifico a suo favore da parte di Draghi,  ma finora è stato mal visto da parte di qualche esponente di  quelle forze politiche ( senza distinzione) su cui ha indagato e che potrebbero sbarrargli le porte, parliamo dei  “colletti bianchi” e delle “toghe rosse” .

Gratteri ha il suo carattere deciso e chiaro a differenza di altri suoi colleghi che si espongono se supportati dalle loro correnti, oppure tacciono per non rischiare.

Aspetti che lo contraddistinguono e lo hanno fatto passare per “scostumato” e “irriverente”: spirito libero e autonomo che avrebbe bisogno di un incarico prestigioso piu' che italiano forse a livello europeo, o ancor meglio nell'ONU, vista la piaga, lo strapotere e organizzazione della Piovra che lui combatte.