Regione Lombardia: è caos vaccini

considerazioni di Astuti (PD)

Regione Lombardia: è caos vaccini
Regione Lombardia: è caos vaccini
 
Quest’anno, più che mai, è consigliato il vaccino antinfluenzale. Il rischio di far circolare liberamente due malattie con gli stessi sintomi è grosso e causerebbe non poche difficoltà ai nostri operatori sociosanitari che dovrebbero lavorare ancora più duramente per distinguere l’influenza stagionale dal coronavirus, causando problemi al sistema sanitario regionale e pesanti ripercussioni sulla nostra vita quotidiana. Nonostante le premesse, però, Regione Lombardia è riuscita ad arrivare in ritardo e a gestire con approssimazione anche questo delicato punto. Vediamo come: 
 
Le gare
Regione Lombardia, attraverso la sua centrale acquisti, bandisce nove gare per l’acquisizione di vaccini antinfluenzale. Di queste, quattro vanno “buca” per errori di prezzo o mancanza d’offerte (gare di febbraio, marzo, agosto e settembre) e cinque portano all’acquisto di un numero limitato di dosi (gare di maggio, le due di giugno, luglio e settembre).

Le Circolare del Ministero della Salute
Ad inizio giugno 2020, il Ministero della Salute invita le regioni a vaccinare, gratuitamente, le categorie più a rischio con “obiettivi di copertura per la vaccinazione tra il 75%, come obiettivo minimo perseguibile, e il 95%, come obiettivo ottimale negli ultrasessantacinquenni e nei gruppi a rischio”. Le categorie a rischio sono: “donne in stato di gravidanza, soggetti dai 6 mesi ai 65 anni di età affetti da determinate patologie, over 60, medici, personale sanitario, forze dell’ordine, vigili del fuoco e, infine, le altre categorie socialmente utili e il personale che potrebbe entrare in contatto con fonti di infezione”. In Lombardia abbiamo circa 3,4 milioni di persone a rischio, escludendo tutta la “fetta” di persone tra i 6 mesi e i 65 anni con patologie e tutto il personale sanitario e tutta l’ultima parte della lista. Vien da sé che le dosi acquistate non sono sufficienti.

Le dosi
Regione Lombardia, ad oggi, ha 2,8 milioni di dosi disponibili. Una quota utile a raggiungere il 75% nel target 6-24 mesi, 2-6 anni e 60-64 anni. Per tutte le altre categorie a rischio non sarà possibile, al momento, raggiungere le percentuali caldeggiate dal Ministero della Salute.

Il prezzo
Le dosi di vaccino antinfluenzale costano, alla Lombardia, in media 14 euro. Più del doppio che in Emilia-Romagna (dove la campagna è iniziata lo scorso 12 ottobre) e in Veneto dove costano da 5,22 a 5,77€.

Le certificazioni
Centomila dei cinquecentomila vaccini dell’ultima gara effettuata in Lombardia, quelli forniti dalla società cinese Life On, non sarebbero riconosciuti dall’agenzia italiana del farmaco e che, di conseguenza, non sarebbero utilizzabili nel nostro Paese.

I medici di base
A pochi giorni dall’avvio della campagna vaccinale antinfluenzale una circolare inviata ai medici di base rivela che le prime dosi del vaccino saranno disponibili solo dal 19 ottobre e saranno solo 30. Altre 20 arriveranno tra il 26 e il 31 ottobre e altre 50 dal 2 novembre in poi. Solo da metà novembre si potranno prenotare altre dosi. Cifre irrisorie che non basteranno certo a coprire nemmeno le categorie alle quali la Regione ha dato la massima priorità: i pazienti fragili e gli over 65. Basti pensare che un medico di famiglia in Lombardia conta in media quasi 1400 pazienti.

Il vaccino pneumococcico
Il 30 settembre scorso la gara bandita con procedura d’urgenza dalla Regione per il vaccino pneumococcico polisaccaridico 23, destinato alla prevenzione delle patologie respiratorie, dal valore di circa 800 mila euro è andata deserta. Nessuno vi ha partecipato. Le dosi comunque ci sono, ma potrebbero - data la gara con procedura d'urgenza - non essere sufficienti, causando parecchi fastidi.
 
La conclusione è che ritardi ed errori della Regione Lombardia nel bandire le gare ci portano ad una situazione di incertezza disagio con la quale i cittadini lombardi devono ancora una volta confrontarsi, con il timore di dover rinunciare a uno strumento importane di autodifesa dalla pandemia. Le perplessità e le preoccupazioni sono ancora molte mentre la campagna inizierà, ufficialmente, domani.
Dopo la lettera di Astuti che evidenza carenze e possibili o probabili scandali passati e futuri in Regione Lombardia, è anche vero che la sanità lombarda è ancora una delle migliori, il che non vuol dire che non si possa migliorare..
I medici di famiglia sono ancora da soli nonostante i tanti annunci di intervenire come ha fatto il presidente Zaia a livello territoriale.
Vediamo dovunque arroganza, saccenza con pseuodcomitati scientifici che arrivano dove arrivano e poi decide Conte, al di sopra e al di sotto di tutti.
La Lombardia può migliorare ma sicuramente il Governo di sinistra non è il massimo.