Bologna 2 agosto 1980 ore 10.25: la strage

Era un caldo sabato di agosto alla stazione ferroviaria di Bologna Centrale quando alle 10 e 25 un ordigno esplosivo a tempo, contenuto in una valigia abbandonata, esplose nella sala d’aspetto di seconda classe

Bologna 2 agosto 1980 ore 10.25: la strage
l'orologio della stazione di Bologna
Bologna 2 agosto 1980 ore 10.25: la strage

Era un caldo sabato di agosto alla stazione ferroviaria di Bologna Centrale quando alle 10 e 25 un ordigno esplosivo a tempo, contenuto in una valigia abbandonata, esplose nella sala d’aspetto di seconda classe affollata da turisti e da persone in partenza o in arrivo dalle vacanze. L’ala ovest dell’edificio crollò e per terra rimasero 85 morti e oltre 200 feriti.

L’esplosivo contenuto nella valigetta lasciata su un tavolino, posto vicino al muro portante dell’ala ovest per aumentare l’effetto, era di fabbricazione militare.

L’esplosione fu devastante al punto da  investire anche il treno Adria Express 13534 da Ancona a Basilea in sosta sul primo binario, distruggere 30 metri di pensilina e il parcheggio dei taxi davanti l’edificio.

Per la strage sono stati condannati Francesca Mambro e Giusva Fioravanti i quali però, pur ammettendo tutta una serie di delitti, si sono sempre dichiarati estranei alla strage di Bologna.

Sulle vicenda ci sono stati quaranta anni di dubbi e depistaggi.

Lo stesso ministro dell’interno dell’epoca, Francesco Cossiga nel 1992 si scusò per avere orientato a destra le inchieste dichiarandosi vittima di false informazioni “Fui fuorviato, intossicato. Ho sbagliato”.

Giovanni Spadolini, che nell’ottobre del 1980 presentò un’interrogazione in merito, e il procuratore Domenico Sica, in base alle loro informazioni erano convinti che la pista fosse quella mediorientale/libica, ma non se ne fece nulla per non irritare la LIbia con la quale avevamo pesanti interessi economici.