Virus negli occhi 1 contagiato su 2, anche sui negativi al tampone
Sebbene Covid-19 si trasmetta principalmente per via aerea, i risultati dello studio suggeriscono che il virus può diffondersi dalle superfici oculari all'organismo - Articolo di Fabio Sanfilippo
Sebbene Covid-19 si trasmetta principalmente per via aerea, i risultati dello studio suggeriscono che il virus può diffondersi dalle superfici oculari all'organismo
Ormai è chiaro che siamo entrati nella terza ondata e la notizia non è certo tranquillizante.
Non solo la saliva, ma anche le lacrime. Sul 57,1% dei controlli, si è rilevata l'esistenza del coronavirus oculare in pazienti Covid e non, effettuato da un team di ricercatori italiani, autori di uno studio condotto in Lombardia, una delle regioni del Nord Italia più colpite dalla pandemia.
La ricerca è firmata da scienziati e specialisti dell'Asst dei Sette Laghi e dell'università dell'Insubria a Varese, nonchè pubblicata su “Jama Ophthalmology”. Gli esperti hanno eseguito un tampone congiuntivale sottolineando che uno su due, seppur negativi al tampone da Covid-19, ne erano contagiati.
L'Rna di Sars-CoV-2 è stato trovato nel tratto nasofaringeo e nel drenaggio bronchiale, nella saliva, nelle lacrime, nelle urine, nelle feci ma non nei liquidi seminali, elencano. Gli autori dello studio, nell'analizzare il contesto in cui si è cresciuta la trasmissione del virus, fanno un cenno anche al ruolo dello smog. È noto che i particolati atmosferici fungono da trasportatori per molti contaminanti chimici e biologici, inclusi i virus, che aderiscono alle polveri sottili, particelle che sono in grado di rimanere nell'atmosfera per ore, giorni o più a lungo, soprattutto in un clima non ventoso ed a elevata presenza di inquinamento atmosferico come la Pianura Padana in Lombardia, ragionano.
Quanto alla contaminazione delle lacrime, si ipotizza che il virus possa diffondersi nel liquido lacrimale delle ghiandole lacrimali a causa della viremia sistemica, come è stato dimostrato per l'Hiv. Ma tra le teorie qui descritte, il contagio diretto da goccioline trasportate dall'aria sembra essere la teoria più probabile, aggiungono gli studiosi. E il virus può diffondersi nel corpo attraverso il dotto nasolacrimale. Questo contagio avviene nonostante l'uso di mascherine, ipotizzano. Il caso clinico dell'oftalmologo di Wuhan, Li Wenliang, il medico-eroe fra i primi a perdere la vita in Cina, può essere un esempio di tale diffusione. I risultati supportano l'uso di protezioni per gli occhi per le persone che lavorano in ambienti in cui è possibile l'infezione per via oculare.
ATTENZIONE AGLI OCCHI
Sebbene Covid-19 si trasmetta principalmente per via aerea, alla luce del nuovo studio non solo toccarsi bocca, naso, ma anche gli occhi con mani è una gestualità che dovremo imparare a controllare. Studi precedenti hanno dimostrato che la congiuntiva è una possibile via di penetrazione del virus. Per questo si ripete sempre la raccomandazione di non toccarsi gli occhi. Usare la mascherina e mantenere le distanze di sicurezza affinchè una persona infetta tossendo, starnutendo o anche solo parlando, invii, attraverso le goccioline, il virus agli occhi delle persone situate vicino. Ancora nulla si sa, invece, circa eventuali patologie oculari che potrebbero essere provocate dall’infezione di coronavirus.