Trump-Biden, la bufala di Obama e Renzi contro Trump
il complotto italo-americano?
Si parla di BUFALE, tanto per cambiare, e l'ultimissima è quella legata alle elezioni americane.
Trump può risultare simpatico e Biden no, tanto per fare un esempio, ma al di là di simpatie ed opportunità politiche, le tesi dei complottisti vanno provate.
Assurdo pensare che Obama e Renzi si siano accordati per boicottare Trump utilizzando la piattaforma di Leonardo.
Chi pubblica deve curare le fonti oltre assicurarsi le viasualizzazioni e questo è il vero problema, ci si affida troppo ai numeri e a cosa si scrive, e se ci siano le prove, tanto i lettori guardano solo il titolo..
La bufala, tornando al caso specifico, che riguarda un tema internazionale molto sentito, la sconfitta di Trump e forse per questo si tenta di capire e portare qualsiasi cosa a suffragio delle proprie tesi, per distruggerlo ed impedirgli di continuare e magari riproporsi in futuro.
Si potrebbe ipotizzare che ci siano i fautori di Biden, dietro questa bufala, ma sono possibilità non certezze.
La certezza è che non ci sono prove sulla tesi dell'accordo europeo per aiutare Biden, sul quale ci sono state ombre.
Non parliamo di personaggi immacolati, ma di grandi poteri in urto e pensare che un Renzi qualsiasi possa essere in combutta con altri, francamente non depone a favore di certe tesi.
Il personaggio della italygate, Alfio D'Urso, avvocato di Catania, sarebbe il tramite di questo scandalo.
"La dichiarazione scritta (nel diritto britannico giurata o comunque formulata con rito solenne dinanzi ad un magistrato o ad un pubblico ufficiale con l’obiettivo di acquisire valore di prova in giudizio) sarebbe (il condizionale qui è d’obbligo) stata rilasciata da Alfio D’Urso, avvocato in via Vittorio Emanuele a Catania ma non meglio identificato. (info-sec)"
Nella dichiarazione si fà riferimento a un personaggio noto, Arturo D’Elia, comunque al sicuro (la cronaca lo dà in stato di detenzione preventiva per le note vicende del furto di dati a Leonardo) e che quindi per ora non ptrebbe testimoniare.
Tutto nebuloso e incerto ma con aspetti inquietanti: Il paradosso – ha aggiunto il Corriere della Sera – “è che D’Elia, quando le indagini della Procura erano già iniziate, non solo ha continuato a svolgere il suo lavoro di incident handler per raccogliere le prove dell’intrusione, ma addirittura ha affiancato la Polizia postale nelle verifiche preliminari”.
Il suo curriculum e' riportato da StartMag..