Tropea: bruciavano i cadaveri per far posto ad altri morti
" Scene raccapriccianti"
Tropea. Bastava pagare il custode che, con la complicità del figlio e di un'altra persona, risolveva il problema 'sfrarttando' abusivamente altre salme che poi venivano distrutte. (AGI)
Triste storia a Tropea famosa nel mondo per il turisomo, per le cipolle ed altro, ora al centro di un bruttissimo episodio di cronaca ( le responsabilità sono sempre personali).
Le accuse della Guardia di Finanza sono pesanti: arrestate 3 persone con le accuse di Associazione per delinquere, violazione di sepolcro, distruzione di cadavere, illecito smaltimento di rifiuti speciali cimiteriali e peculato.
Destinatari delle misure il custode, il figlio e R.C.
Altro aspetto: i primi due percepivano dei bonus, uno prendeva il reddito di cittadinanza, l'altro la disoccupazione.
Cosa accadeva di così terribile? Il Gip Marina Russo, nell'ordinanza, parla di “Scene raccapriccianti" , con "la distruzione e soppressione dei cadaveri e la violazione dei sepolcri”.
Il cimitero di Tropea era al centro di un business, con la moltiplicazione dei posti al cimitero, visto che il gruppo si dedica ad aprire le tombe e distruggere i cadaveri per mettere altri defunti al loro posto.
Arriviamo alla scoperta con alcuni dettagli filmati e documentati dalla Guardia di Finanza:
in cui si vede la frantumazione delle bare con un’ascia e un piccone, lo smembramento dei cadaveri a mani nude o con l’uso di seghe e coltelli e il successivo incenerimento dei resti raccolti in sacchi neri. I cadaveri venivano spogliati e sezionati. La testa mozzata di una salma, scrive il Gip, sarebbe stata esibita "a mò di trofeo”. (AGI).
E infine anche l'encomio da mettere in conto per “abnegazione al lavoro” da parte del sindaco che evidentemente non sapeva nulla del losco giro.