“Terzo Millennio”? La miserabile “fatigue” di Eracle Invitto
Così come il mondo Semita (Liliana Segre ha giustamente specificato come sia corretto parlare di “Razza” – e si può farlo anche a Sinistra, magari de-criptando i testi del Secondari, ma del resto non è in Costituzione a caso e Togliatti lo sapeva bene) ha il suo “mito immaginario” (assolutamente mai esistito, a differenza dei più) nel Gilgamesh; anche il mondo Druidico ha il proprio: “Eracle”, noto anche come “Ercole” a Roma o “Melqart” in Libano.
Nella ricerca spasmodica di una “via d’uscita” dalla strada intrapresa quando si smantellò la Bastiglia (come se fosse Apocalisse e non Storia!) prima gli artisti di Francia (“Le Dodici Fatiche di Asterix”, 1976) quindi la Walt Disney statunitense (“Hercules”, 1997) hanno provato a raccontare una nuova versione del mito che precede (pre-fonda, numero “0” indo-arabo, che ci rende così fastidioso il sistema binario, su cui è costruito il Computer) Iliade (1) ed Odissea (2).
Ai nostri giorni, in codesta situazione, quale sarebbe? Se dovessimo parlarne al tempo del “Covid d’Occidente”?
La questione è semplice: “Giuseppì” contro tutti, torturato dall’astuto Renzi, pronto a insediarsi sul Trono della Sinistra. Perché non ribaltare la situazione? Perché non mettere d’accordo, invece, con un “Governo Conte 3.0” le ‘anime buone’ che ci sono tra i governatori e i sindaci, con l’estrema sinistra: raggiungere quindi il Parlamento, facendo incetta di nuovi deputati – a una forza esistente, però, sul territorio e tra i cittadini – per raggiungere una solida maggioranza parlamentare, che sia anche, realmente – e non solo sul consenso – popolare, e, in prospettiva breve, genuina?
Lorenzo Proia