Poste Italiane, business poco postale

i servizi locali a discrezione di Poste, metà dei soldi dello Stato

Poste Italiane, business poco postale

Poste italiane S.p.A. è un’azienda italiana che si occupa di servizi postali, bancari (tramite il Patrimonio Bancoposta), finanziari e di telecomunicazione, di telematica pubblica, di operazioni di riscossione e pagamento e di raccolta del risparmio postale.

 Fondata nel 1862 come azienda autonomain realtà aveva il monopolio di poste e telegrafo.

E' controllata per il 35% dalla Cassa Depositi e Prestiti e per il 29,3% dal Ministero dell'economia e delle finanze.

Sino al 30 aprile 2026 la società è l'affidataria del servizio universale postale, ovvero deve fornire alcuni servizi essenziali di consegna di lettere e pacchi su tutto il territorio nazionale italiano.

Peccato però che più dei servizi postali si stia dedicando a prodotti finanziari ( più redditizi?), variando dalle sim telefoniche alle polizze assicurative.

Di tutto di più, rischiando però di dedicarsi poco alla missione originaria, quella postale.

Un servizio importante che consente a Poste di avere sportelli in buona parte dei comuni, anche se da tempo, c'è una sorte di ridimensionamento di tale diffusione, con periodiche lamentele dei sindaci dei piccoli comuni in cui i pensionati lasciano i soldi della pensione e poi devono farsi accompagnare a prelevarla in altri comuni.

Il servizio è poi alquanto burocratico e la richiesta di documenti ad ogni operazione è fastidiosa e ripetitiva, tipica dei servizi statali, anche se è metà statale e l'altra metà privata.

Ma di cosa si occupa esattamente?

Società controllate

L'ampiezza del "business" è tale che anche i dipendenti faticano a stare dietro a tutto quanto viene loro richiesto. Non parliamo degli utenti, costretti a file seppure gestite da un programma interno, pure questo non semplicissimo per tutti.

Il Gruppo Poste Italiane ha conseguito ricavi totali per 21 837 milioni di euro, di cui:

  • 11 200 milioni da servizi assicurativi
  • 5 060 milioni da servizi postali
  • 4 940 milioni da servizi finanziari
  • 620 milioni da altri servizi

L'aumento dei ricavi è principalmente imputabile all'incremento della raccolta dei premi assicurativi che ammontano a 9,50 miliardi. Tuttavia, questo miglioramento è stato assorbito dalla riduzione dei ricavi da servizi postali in seguito alla diffusione di forme alternative di comunicazione presso la clientela business, della liberalizzazione dei servizi postali e della riduzione dei contributi statali all'editoria circa la concessione di tariffe agevolate per le spedizioni. Ebit di 1,87 miliardi, utili per 1,01 miliardi, posizione finanziaria netta con un saldo positivo per 1,33 miliardi.(fonte Wikipedia)

Una delle anomalie è anche la mancanza di toilette per gli utenti in attesa, con episodi non esattamente piacevoli di cui abbiamo di recente parlato su Varese Press.

In conclusione, il servizio richiesto è "universale" nel senso che la posta deve arrivare dovunque in Italia, eppure spesso la direzione delle Poste decide autonomamente dove e come dare il servizio agli sportelli, nonostante l'apporto importante dello Stato.