Smart working, in Germania potrebbero tassarlo
Smart working, risorsa da tassare?
Deutsche Bank, anche se “stanno conducendo una vita economica completa, tuttavia stanno contribuendo in maniera inferiore all’infrastruttura dell’economia, anche se ne continuano a ricevere i benefici”
La crisi avanza e gli stati cercano di reperire risorse in tutti i modi da noi si faceva con gli autovelox ai tempi in cui si girava di corsa in auto, ma ora gli strumenti cambiano.
La questione viene ripresa da Forbes che riporta una dichiarazione di Luke Templeman, “uno stress mentale in più, soprattutto per in considerazione dei bambini e dei giochi”, tuttavia i costi che essi comportano “di solito impallidiscono facendo il confronto con i guadagni ottenuti”. Non è un caso quindi, insiste l’analista di Deutsche Bank, se la maggior parte di coloro che lavora in smart working “desidera continuare a lavorare a distanza, almeno a tempo parziale, dopo che la pandemia sarà finita”.
Il telelavoro ha i suoi vantaggi, gestirsi da casa se si ha computer, stampante, e sopratutto una buona adsl e' possibile e rende piacevole il lavoro se si hanno anche gli spazi idonei.
Pensiamo alle code per recarsi sul posto di lavoro, l'acquisto di un'auto solo per fare pochi km. e l'inquinamento delle auto oltre allo stress e al tempo perso.
Il lato negativo per altri settori? Se non si esce non si consuma al bar, non si cambiano le scarpe, non si cambia abbigliamento spesso, e si consuma per riscaldare la casa.
Pro e contro da valutare se si può scegliere, ma in questi momenti se si ha la fortuna di avere uno spazio dedicato, si rischia meno di ammalarsi.
Tornando un passo indietr, secondo Luke Templeman, questa ipotetica tassa potrebbe “raccogliere 49 miliardi di euro all’anno negli Stati Uniti, 20 miliardi di euro in Germania e 7 miliardi di sterline nel Regno Unito”. in Italia finora, la proposta non e' stata avanzata, vedremo nel futuro.