Segreti di Stato per tutelare cosa?
La verità sulle stragi di Ustica e di Bologna farebbe male all’Italia», accusa Adolfo Urso
Il segreto di Stato è un vincolo giuridico che pregiudica la divulgazione di una determinata notizia al di fuori dell'ambito dei soggetti autorizzati, al fine di tutelare la sicurezza nazionale di uno Stato ponendo delle sanzioni nei confronti di chi violi tale obbligo, questa è una delle frasi più ricorrenti per descriverne il vincolo.
Chi lo gestisce?
Il segreto di Stato è un vincolo posto dal Presidente del Consiglio dei ministri – mediante apposizione, opposizione, o conferma dell’opposizione – su atti, documenti, notizie, attività, cose e luoghi la cui conoscenza non autorizzata può danneggiare gravemente gli interessi fondamentali dello Stato.
Si tratta di un atto politico che può essere disposto esclusivamente dal Presidente del Consiglio dei ministri in quanto vertice del potere esecutivo.
il segreto è tale da sovrapporsi ad altri poteri dello Stato:
il segreto di Stato:
- impedisce all’Autorità giudiziaria l’acquisizione e l’utilizzazione delle notizie sulle quali è apposto
- si differenzia dalle classifiche di segretezza, la cui attribuzione ha natura di atto amministrativo, che non sono opponibili all’Autorità giudiziaria
C'è una legge a tal proposito?
Nella sostanza tutti i poteri sono in mano al Presidente del Consiglio, ma non solo:
Il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica è composto dal Presidente del Consiglio dei ministri, dal Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (CISR), dall’Autorità delegata di cui all’articolo 3, ove istituita, dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS), dall’Agenzia informazioni e sicurezza esterna (AISE) e dall’Agenzia informazioni e sicurezza interna (AISI).
Il Presidente del Consiglio, può delegare le funzioni che non sono ad esso attribuite in via esclusiva soltanto ad un Ministro senza portafoglio o ad un Sottosegretario di Stato, di seguito denominati «Autorità delegata».
Ci sono eccezioni al segreto di Stato? La legge 124 cosa dice?
- esclude tassativamente che il segreto di Stato possa riguardare informazioni relative a fatti eversivi dell’ordine costituzionale o concernenti terrorismo, delitti di strage, associazione a delinquere di stampo mafioso, scambio elettorale di tipo politico-mafioso
limita la durata del vincolo a 15 anni, ulteriormente prorogabili dal Presidente del Consiglio dei ministri per un periodo che non può complessivamente superare i 30 anni.
In caso di discussione?
Se esiste un contrasto con l’Autorità giudiziaria, a decidere, la legge stabilisce che debba essere la Corte Costituzionale a pronunciarsi.
Vediamone alcuni famosi:
Si va dal Piano Solo del ’64 al sequestro dell’Imam di Milano Abu Omar del 2003:
L’ultimo vincolo lo ha imposto il premier Mario Monti, rinnovando, per la terza volta consecutiva, dopo Berlusconi e Prodi, il segreto sulla vicenda Abu Omar. A pagarne le conseguenze è la Corte d’Appello di Milano dove è di nuovo sotto processo l’ex numero due del Sismi, Marco Mancini, imputato, insieme ad altri 007 dell'intelligence militare, per il pasticcio del sequestro dell’Imam della moschea di viale Jenner, compiuto dalla Cia il 17 febbraio 2003. ( fonte Colarieti)
Altri segreti? Ustica per esempio, o casi internazionali citati dalla Stampa, il quotidiano di Torino spiega: «Il segreto riguarda una serie di telegrammi cifrati sui rapporti occulti tra Italia e palestinesi, l’Olp, la formazione al-Fatah di Yasser Arafat, la formazione ancor più estremistica Fplp di George Habbash, altri servizi segreti arabi, i libici. Nel plico ci sono gli allarmi che Giovannone faceva rimbalzare a Roma. L’escalation nel corso del 1979 e 1980 di minacce contro gli italiani da parte del gruppo terroristico Fplp dopo che furono sequestrati ad Ortona, in Abruzzo, alcuni missili terra-aria di fabbricazione sovietica che stavano portando attraverso l’Italia. Oppure i riferimenti al super-terrorista Carlos, sanguinario e folle, che era al soldo del Patto di Varsavia, ma anche di Gheddafi o di Saddam Hussein»
E qualche politico, a parte quelli che firmano per rimandare, ha dichiarato:
«La verità sulle stragi di Ustica e di Bologna farebbe male all’Italia», accusa Adolfo Urso, senatore di Fratelli d’Italia e vicepresidente del Copasir. «La giustificazione con cui il presidente del Consiglio avrebbe risposto ai familiari delle vittime – aggiunge – che chiedono verità e quindi giustizia non può in alcun modo essere condivisa.
Ma anche Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia: «Da quarant’anni sulla strage di Ustica si combattono due tesi contrapposte: quella della bomba sull’aereo e quella del missile lanciato per sbaglio in uno scenario di guerra. A me oggi preme solo ricordare che nell’ultimo, recente anniversario della strage, il premier Conte ha detto che “non devono esserci più veli a coprire le pagine più tragiche della nostra storia nazionale”.
Nel nostro piccolo ci permettiamo di ricordare per onorare la sete di giustizia, su Portella della Ginestra, su Antimafia Duemila si scriveva:
"gli americani continuavano a soffiare sul fuoco. Il segretario di Stato Jorge Marshall inviò una lunga lettera all’ambasciatore in Italia James Dunn, datata primo maggio del 1947 (che le coincidenze in questa storia non mancano mai), in cui si legge: «il dipartimento di Stato è profondamente preoccupato delle condizioni politiche ed economiche italiane, che evidentemente stanno conducendo ad un ulteriore aumento della forza comunista e a un conseguente peggioramento della situazione degli elementi moderati, con i comunisti che diventavano sempre più fiduciosi e portati ad ignorare l’attività del governo».
Del caso Moro non si saprà mai fino in fondo chi furono i mandanti, e la sete di giustizia ?