Malnate (VA), "i bimbi di Conte" si ribellano
le risse crescono, Con(te) non ci sto.
Malnate, la rissa: risposta sbagliata a un problema di tante famiglie.
Non conosciamo bene i giovani e questo è grave; non ci sono politiche sociali precise e dirette a loro che hanno diritto ad avere un futuro, ma per averlo, devi esserci un presente.
La frustrazione aumenta a tutti i livelli e nelle famiglie già provate con morti, disoccupazione e crisi economica, si fatica a parlare apertamente anche perchè da sempre c'è una frattura nel modo di pensare tra vecchie e nuove generazioni.
A Malnate, come già avvenuto a Gallarate, Bollate, Domodossola, Varese ecc. un fenomeno che sta emergendo e si sposta dalle metropoli anche nelle nostre cittadine, segno che il problema c'è: stare a casa stressa e se non ci si parla, oppure ci si parla ma non ci sono tanti punti in comune nel dialogo, i malumori sfociano e si esternano in tanti modi.
Gruppi di ragazzini si danno appuntamento per "distrarsi" e farsi notare, vantandosene sui social..
C'è chi risponde per cose banali, chi si arrocca e non parla, chi beve o si rifiugia nelle "sostanze", nei casi "migliori" si trovano uno sfogo con musica, film e giochi.
Tante risposte a problemi reali per chi non ha un lavoro e dubita di riuscire a trovarlo ( oggi ancora piu' difficile) e si sente ai margini.
Vecchi dissidi, nulla di nuovo, lo scontro generazionale è sempre esistito, ma col Covid, tutto viene accentuato e appensantito, peccato non se ne parli a livello governativo, presi a racimolare qualche numerino per sopravvivere e anche questo è un triste messaggio per tutti, non solo per i giovani.
Come finirà per i giovani? Non benissimo, visto che il tempo è dalla loro e si potrebbe impiegare studiando e impegnandosi per preparsi allo sviluppo dopo la crisi, nel frattempo crescono risse, occupazione delle scuole ( luogo fondamentale e sano per il loro sviluppo), e cresce anche il disappunto per il disagio altrui.
Nella nostra società impera l'individualismo e il provincialismo, il pensiero dominante " speriamo che me la cavo".