Lecco. Casa Famiglia Degradata

Cibo ammuffito, nessuna privacy e minacce continue dagli operatori

Lecco. Casa Famiglia Degradata

Lecco 13 Luglio, una comunità madre-bambino fatiscente e inadeguata ad ospitare donne in difficoltà con i loro bambini piccolini.

Si trova in provincia di Lecco, ed è l’ennesimo caso segnalato all’Avvocato Miraglia.

“Ormai pare che struttura simili siano la regola, non l’eccezione” dichiara l’Avvocato Miraglia, “vista la frequenza con la quale mi vengono segnalate, ma possibile che nessuno controlli dove vengono mandate le donne con i loro bambini ?

Di questo ennesimo caso, grazie all'articolo corredato dalle foto e dai video, sono stati allertati  immediatamente i Carabinieri Nas per un controllo accurato e per i provvedimenti del caso”.

La donna che si è affidata all’Avvocato Miraglia, è ospite di una comunità alloggio con il suo bambino di pochi mesi, per effetto di un provvedimento emanato dal Tribunale dei Minori di Milano.

A parte che da quando è alloggiata nella comunità nessun si è occupato di avviare per lei un percorso di sostegno, la donna è stata minacciata di venire allontanata e trasferita in un’altra struttura, semplicemente perché non è stata zitta, non si è adattata alle condizioni che ha trovato, ma le ha segnalate protestando.

Nella dispensa il cibo è ammuffito, l’edificio è sporco e fatiscente e sul pavimento gironzolavano gli scarafaggi.

Non c’è un minimo di privacy e le donne alloggiate vogliono cucinare in maniera decente, sono costrette a farsi portare dall’esterno le proprie pentole.

“Ma possibile che i Servizi Sociali e i Tribunali per i Minori, dopo aver disposto il ricovero delle madri, in difficoltà nelle comunità si preoccupino di come e soprattutto dove stiano ?” prosegue l’Avvocato Miraglia.

“Mi stupisce che i Comuni, che pagano fior di quattrini dei contribuenti per garantire l’alloggio a queste donne ed ai loro bambini, non si prendono mai la briga di controllare dove finisca il loro denaro e se le loro cittadine vivano in condizioni almeno decenti e dignitose”.

Ma soprattutto controlla chi le gestisce : nel caso della donna di Lecco, viene continuamente minacciata dagli operatori, che le intimano di tacere, pena altrimenti, la stesura di una relazione pessima su di lei da inviare ai servizi sociali, che come estrema conseguenza potrebbe portare all’allontanamento del bimbo, dalla sua mamma ed il suo affido ad estranei.

Ancora più incredulo è quanto sostengono gli stessi operatori della comunità, secondo i quali mamma e bambino non possono tornare a casa perché la stessa non è adattata alla comunità …                              Tutto ciò è possibile ??

Grazie