Zingaretti, tirato in ballo da Alessandra Spedicato
Domande insidiose..
Caro Nicola Zingaretti, ti scrivo e spero che tu abbia tempo per leggermi.
Ti scrivo per conoscere quali introvabili, indecifrabili, probabilmente sumerici, criteri hai adottato per definire il Lazio una regione a bassa criticità rispetto al tasso di contagio di Coronavirus.
Faccio il rianimatore ma questo periodo faccio anche il prete, l’infermiere, la sorella, la figlia dei tanti, innumerevoli e difficilmente gestibili pazienti che passano sotto il mio sguardo e sotto le mie mani.
Ti scrivo non perché abbia paura di ammalarmi o di stancarmi.
Ti scrivo perché sei il presidente della mia Regione e DEVI rispondermi quali scelte politiche o strategie ci abbiano condotto a tanto ritardo nell’assunzione di medici, infermieri, biologi; quali indicazioni di fabbisogno di personale hai utilizzato per calcolare il numero dei contratti di specialità necessari per il Lazio o il numero di Medici ed infermieri necessari nel nostro SSR, quali parametri hai considerato per elargire soldi a ospedali privati e non al mio indomito ospedale che, come Davide contro Golia, sta prestando assistenza ad un numero mai visto di malati.
Mi DEVI rispondere perché se la politica non risponde ad i suoi cittadini ORA, la Politica ha perso e saranno tempi bui.
Non voglio una ammissione di colpa. Mi basta una ammissione di responsabilità, la stessa responsabilità che io mi assumo ogni giorno con i miei pazienti.
Allora , caro #Zingaretti, aspetto la tua risposta. Puoi trovarmi nel mio Pronto Soccorso, sono quella con la tuta bianca.