Zaia: nei semafori il giallo dura poco
Il governatore del Veneto mette in guardia la sua gente, ma non solo, e ricorda a tutti che solo l’attenzione e il rispetto delle regole basilari (mascherine sempre ed evitare il più possibile gli spostamenti inutili) potranno evitare il declassamento delle regioni al rosso o arancione.
Il governatore del Veneto mette in guardia la sua gente, ma non solo, e ricorda a tutti che solo l’attenzione e il rispetto delle regole basilari (mascherine sempre ed evitare il più possibile gli spostamenti inutili) potranno evitare il declassamento delle regioni al rosso o arancione.
Zaia prevede che l’apice della curva sarà a metà novembre, ma è convinto cha la situazione rimane comunque critica.
I veneti hanno ripreso fiato, sollevati dal ritrovarsi in fascia gialla anche se la situazione in regione resta complicata con 170 pazienti in terapia intensiva e 1.274 ricoverati con sintomi e Zaia ammonisce "Attenti che il giallo dura poco. E dopo il giallo, nel semaforo, c'è il rosso" (la fascia arancione, con maggiori restrizioni).
Evitare l’aggravarsi della situazione, secondo il governatore, dipende soprattutto dai comportamenti più o meno virtuosi della gente che deve “indossare la mascherina anche quando si incontrano parenti non conviventi” ed “evitare spostamenti e assembramenti".
I ventuno parametri utilizzati per valutare il rischio regione sono molto complicati e sono subordinati sia alla dimensione ospedaliera, di competenza regionale, sia alla diffusione del contagio che dipende dai comportamenti individuali dei cittadini.
“Sugli ospedali ci pensiamo noi” sostiene Zaia ma i cittadini, da parte loro, devono impegnarsi molto a difendere “il giallo” usando tutte le cautele possibili, senza lasciarsi distrarre dall’età avanzata dei defunti o dal fatto che il 98% dei contagiati è asintomatico.
I dati su cui è stata fatta questa prima classificazione delle regioni sono purtroppo obsoleti perché sono quelli della settimana 18/25 ottobre e quindi con l’aggiornamento le valutazioni potrebbero variare anche in tempi molto brevi, tenuto conto che, una volta noti i parametri, si può agire miratamente per risolvere le criticità.
IL governatore del veneto ha poi affrontato anche la polemica sul possibile uso di figure professionali diverse per effettuare i tamponi «Noi il tavolo con i veterinari lo apriamo, alcuni hanno sollevato problema, e va bene. Ma siamo in emergenza, e servono misure emergenziali. Coinvolgiamo anche farmacisti e odontoiatri - ha aggiunto Zaia - e cercheremo di capire. Ma queste sono le stesse polemiche sentite a marzo, quando non trovavamo i respiratori. Se questo è il problema, normativamente diamo noi le coperture. Ma non mi sembra questo il problema».