Walter Biot, lo spione spiato, aveva 4 cani da mantenere
aveva difficoltà economiche, “Mio marito non voleva fottere il Paese", ha dichiarato la moglie
Walter Biot, fermato insieme ad un ufficiale delle forze armate russe, ha destato “preoccupazione” dagli ambienti dell’Amministrazione Usa, ne avevamo parlato in precedenza.
Biolt non è uno qualsiasi, lavora per il III Reparto dello Stato Maggiore della Difesa, si occupa dell' Ufficio Relazioni Esterne dello Stato Maggiore Difesa in particolare di gestione di dossier classificati.
Una posizione delicata e importante, trattando temi internazionali e strategici, ma utilizzava le sue entrature per copiare file da rivendere ai russi.
Lo "spione" ai danni dell'Italia e degli americani, era monitorato: l'intervento è avvenuto in occasione di un incontro clandestino tra i due, sopresi in flagranza immediatamente dopo la cessione di documentazione classificata da parte dell’Ufficiale italiano in cambio di una somma di denaro ( sembra 5000 euro).
E' accusato di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, spionaggio politico-militare, spionaggio di notizie di cui è stata vietata la divulgazione.
Nulla di nuovo direbbero coloro che si occupano di Intelligence: gli stati si sono sempre spiati a vicenda con accuse reciproche quando le notizi diventano di dominio pubblico: i russi spiano gli americani e viceversa.
Lo scandalo è venuto fuori questa volta, e per una cifra esigua.
Walter Biot si accertava, facendo avanti e indietro fra le auto e nei dintorni del parcheggio, che tutto fosse tranquillo. Il russo, che ad ogni appuntamento indossava un cappellino blu, si incontrava con Biot all'interno dell'autovettura del "marinaio", protetta da occhi indiscreti dalla vicinanza di una collinetta e da alcune grosse mura perimetrali. (Adn-Kronos).
Precauzioni inutili, visto che era pedinato da Carabinieri del ROS da tempo.
“Mio marito non voleva fottere il Paese, scusate la parola forte. E non l’ha fatto neanche questa volta, ve l’assicuro, ai russi ha dato il minimo che poteva dare. Niente di così compromettente. Perché non è uno stupido, un irresponsabile. Solo che era disperato.
Disperato per il futuro nostro e dei figli. E così ha fatto questa cosa...”. Claudia Carbonara parla di Walter Biot, il capitano di fregata sorpreso dai Ros a vendere segreti militari ai russi in un parcheggio di Roma. “Walter era veramente in crisi da tempo - racconta al Corriere della Sera - aveva paura di non riuscire più a fronteggiare le tante spese che abbiamo. L’economia di casa. A causa del Covid ci siamo impoveriti".
D'altra parte cosa dire di questa storia, ha già detto pure altro la moglie:
"Tremila euro di stipendio – dice la moglie di Biot - non bastavano più per mandare avanti una famiglia con 4 figli, 4 cani, la casa di Pomezia ancora tutta da pagare, 268 mila euro di mutuo, 1.200 al mese. E poi la scuola, l’attività fisica, le palestre dei figli a cui lui non voleva assolutamente che dovessero rinunciare. Noi viviamo per i figli, abbiamo fatto sempre tanti sacrifici per loro. Niente vizi, niente lussi, attenzione, solo la vita quotidiana che però a lungo andare fa sentire il suo peso”.
Ogni commento è superfluo, mentre c'è gente disperata e vicino al suicidio, c'è vende i segreti di stato perchè non ce la fa con tremila euro al mese, e chi vive con la pensione minima come deve fare?