A Venezia come Pechino è stata attivata una centrale di human-tracking

Venezia, intelligence

A Venezia come Pechino è stata attivata una centrale di human-tracking

Migliaia di telecamere disseminate in tutta Venezia controllano i cittadini, sembra di essere in una metropoli cinese.  Tutto accade in piena violazione della privacy dei cittadini. Domanda, questo monitoraggio spietato è dovuto all'altra presenza dei cinesi in Laguna proprietari delle principali attività della città. Molti alberghi, ristoranti, attività commerciali di lusso, pur rimanendo con il  personale locale, la proprietà è cinese. Venezia con questo controllo capillare sulle persone viola la libertà dei cittadini ignari di essere attenzionati. I sistemi di human-tracking sono gli stessi operativi in Cina, tecnologie sofisticate con cui i cinesi schiavizzano la popolazione. Venezia è la prima città italiana prescelta per testare questi strumenti, il governo italiano tramite la sala di controllo ha la tracciabilità delle persone. Echelon italiano guarda ogni tuo passo, quando ti fermi, quando riprendi a camminare, sei monitorato H24 dentro e fuori la città. Non solo, vedono pure quando esci da casa e rincasi. L'human-tracking si collega con la tua cella con cui il tuo device si interfaccia, quindi possono monitorare il tuo telefono, ma nessuno può dirci se ascoltano. Sanno in ogni momento quante persone e quali persone sono concentrate in una determinata area. Non mi meraviglierei che ci arrivasse un SMS o una chiamata digitalizzata di rimprovero. Questa enorme rete capillare implementata a Venezia, ci viene fatto credere che serve a migliorare il turismo nella laguna, può anche essere vero, ma ci si nasconde l'aspetto tetro di questo monitoraggio ad personam. Nel prossimo futuro prevedo un cartello luminoso con su scritto in mandarino Benvenuto nella Repubblica di Venezia, Città della Via della Seta. Ogni anno, escluso il 2020, tragico per Venezia, oltre 30 milioni di turisti invadono  piccola città lagunare di appena 54 mila abitanti. Il massiccio arrivo di turisti, ha costretto le autorità a gestire i flussi di arrivo, sono state introdotte linee di vaporetto separate tra residenti e turisti, sono stati installati ulteriori tornelli per contingentare gli afflussi sui vaporetti; ma a nulla è servito, si è introdotto una tassa d'ingresso che doveva entrare in funzione nel 2020, posticipata per il Covid a gennaio 2022. Da quelli che rientrano nei normali controlli di flusso, ora si sta eccedendo, ci sembra che chi manovra deve essere un Ceo dagli occhi a mandorla. Siamo arrivati al conteggio delle "pecore" che calpestano i canali di Venezia. A controllare ogni movimento a Venezia ci pensano le migliaia di cam anche termiche, disseminate in tutta la laguna, non c'è più nessun luogo appartato, il grande orecchio e il grande occhio controlla ogni movimento dal momento in cui si chiude l'uscio esterno della propria abitazione o albergo. Dai monitor dell'enorme sala controllo sull'isola di Tronchetto, inaugurata nell'ottobre del 2020, gli operatori controllano ogni movimento oltre ad interfacciarsi con i nostri device. Nessuno può sfuggire. La Centrale è stata collocata in un ex magazzino ristrutturato dove ha sede la polizia municipale. All'interno trova sede l'ufficio del sindaco, e una grande sala a circuito chiuso con numerosi monitor da cui è possibile monitorare ogni angolo della città. Come si può credere che questa costosa rete serva solo per il turismo. Sono sempre più convinto che il turismo c'entri ben poco, credo che la vera ragione di questo grande occhio e nessuno può dire se anche grande orecchio, serva al dominio sull'individuo, "sappi che ti vedo, ti controllo, attento a come ti muovi". Lo identifico con un nome da incubo "TOTALITARISMO", qualcosa che va oltre i pensieri delle dittature del passato. Quanto sta accadendo a Venezia mi fa credere che non sia un esperimento isolato, nessuno al momento può dirci se sarà replicato in altre città "turistiche". L'uomo malvagio è imprevedibile, oggi il controllo avviene dalle telecamere collocare qualche metro sopra le nostre teste, ma con il proliferare di droni israeliani prodotti dal Mossad estremamente silenziosi e facilmente confondibili con piccoli uccelli, sarà difficile sfuggire al controllo dall'alto. Siamo nella fase che inconsciamente abbiamo accettato in nome della sicurezza. Con questa keyword hanno sfondato le nostre resistenze. Sta a noi riprenderci la nostra privacy, se necessario anche ricorrendo a Norimberga. 

Maurizio Compagnone 
Analista Geopolitico