Vittime uno bianca
Non dimenticare
Bologna, 4 gennaio 1991, quartiere del Pilastro: mancano pochi minuti alle 22 quando una pattuglia composta da tre carabinieri, a bordo di una Fiat Uno blu, viene aggredita da un gruppo di uomini armati che sparano da una Fiat Uno bianca. Una valanga di fuoco investe i tre giovanissimi uomini in divisa. Andrea Moneta, Otello Stefanini e Mauro Mitilini, poco più che ventenni, muoiono falciati dal piombo degli assassini che, dopo l’agguato, li finiscono con un colpo alla nuca.
Anche loro sono in tre e due sono dei poliziotti. Ma questo è un particolare di cui si verrà a conoscenza soltanto quasi quattro anni dopo, quando gli stessi autori del massacro decideranno di confessarlo.
Per quasi quattro anni polizia, carabinieri e magistratura bolognesi seguiranno per quell’eccidio piste del tutto devianti, a volte confuse, a volte quasi costruite a tavolino.
Perizie sbagliate, testimonianze fasulle e ricostruzioni improbabili segneranno un lunghissimo periodo di indagini che culmineranno in un processo, sballato anch’esso. Tre abitanti del quartiere – non certo stinchi di santo – ed un camorrista arriveranno ad un passo dalla condanna all’ergastolo, pur essendo del tutto innocenti di quell’orrendo massacro.