Nuovo centro EROTICO ad Amsterdam – Addio quartiere a LUCI ROSSE

Amsterdam si prepara a costruire un “centro erotico” fuori città, il quartiere a luci rosse verrà trasferito

Nuovo centro EROTICO ad Amsterdam – Addio quartiere a LUCI ROSSE
Amsterdam si prepara a costruire un “centro erotico” fuori città, il quartiere a luci rosse verrà trasferito

Amsterdam si prepara a costruire un “centro erotico” fuori città, il quartiere a luci rosse verrà trasferito

Il quartiere a luci rosse di Amsterdam è pronto a chiudere. Se ne parlava da tempo, ma ora il progetto è concreto, ci sono i dettagli. Per rimpiazzarlo - spiega il documento presentato al Consiglio comunale dalla sindaca Femke Halsema - si pensa a un edificio di cinque piani e da 5mila metri quadrati, un erotic centre con un bar, un sex show, un negozio e cento stanze. Sarà vigilato dalla polizia, prevederà una zona separata per i servizi sessuali a pagamento e sorgerà in un’area a scelta tra le nove proposte, scrive il sito DutchNews.nl: si va dal centro congressi Oud Zuid/Rai fino a una location “sull’acqua”.

La sindaca, la prima donna a guidare la città, ha infatti sempre sottolineato come uno degli obiettivi del trasferimento fosse – a parte le proteste dei residenti per il chiasso – la necessità di difendere i diritti delle sex worker e di proteggerle sia dallo sfruttamento lavorativo sia dalle molestie e dal dileggio dei tanti turisti che, in tempi normali, si accalcano nel De Wallen, il centralissimo, storico, distretto a luci rosse. “Come donna, non posso accettare questo tipo di umiliazione delle donne”, ha detto Halsema al Guardian a gennaio del 2020. Ora il piano andrà discusso con tutte le parti interessate. A partire da chi ci lavorerà (anche uomini e trans, specifica il documento).

INGRESSO A PAGAMENTO

Il documento dice esplicitamente che il nuovo distretto non è pensato per il turista, “che di solito guarda e non diventa cliente”. E per scoraggiarlo, infatti, si pensa a un biglietto d’ingresso. L’obiettivo è passare da una Disneyland per adulti a un centro che sia sicuro per le sex worker. Molte delle quali però hanno accolto l’idea con freddezza. Cento stanze, ad esempio, sembrano poche. E si teme che i clienti si trovino spiazzati: “La sindaca organizzerà dei pullman?” ha ironizzato tempo fa una di loro parlando con il quotidiano Het Parool.

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