Sanità, svendita della categoria delle professioni sanitarie
Art.12 CCNL sanità: si va verso lo scippo delle professioni
ROMA 11 FEBBRAIO - Nella riunione odierna, in commissione art. 12 del Ccnl sanità, si è appalesato lo spettro di quello che sarà il più grande scippo della storia alle professioni sanitarie.
La proposta di chiudere i lavori della commissione con una relazione che non contiene proposte omogenee ma che darà conto delle diverse posizioni significa chiudere i lavori della commissione con un fallimento. Un fallimento che, però, per la triplice equivale a vincere una lotteria (potranno sempre dire che ci hanno provato ed è responsabilità della commissione non aver proceduto a fare proposte omogenee) perché non li obbliga ad uscire allo scoperto consentendogli di avere le mani libere a livello contrattuale nel porre le basi della svendita della categoria delle professioni sanitarie mandandola all’ammasso in un sistema contrattuale che nella proposta del comitato di settore e dell’Aran (oggi condiviso dalla Triplice ma a cui Fials e Nursing Up sembrano essersi accodate) sarà accorciato (cioè privato delle categorie Bs e Ds) e limato nella parte più bassa tagliando la ex categoria “A” (con il relativo personale riposizionato nella nuova categoria di base cioè la ex categoria “B” ).
Un sistema che però è intangibile verso l’alto dove c’è un soffitto di cristallo che comprime le varie professioni sanitarie, soffocandole nel magma di meccanismi contrattuali che, per dare spazio ad eventuali carriere professionali, li condanna ad una posizione iniziale ridicolmente bassa.
Insomma invece di prevedere dei percorsi di carriera si pensa ad un livellamento generale ed al ricatto continuo dei lavoratori mediante il meccanismo degli incarichi temporanei. Una posizione che Fsi-Usae non condivide affatto.
All'uscita dall’incontro il Segretario Generale, Adamo Bonazzi, ha dichiarato: “Oggi si è appalesato lo spettro di quello che sarà il più grande scippo della storia alle professioni sanitarie. Fsi-Usae ha presentato una proposta chiara in cui ha ribadito le proprie posizioni e cioè che per le Professioni Sanitarie (i Tecnici Sanitari di Radiologia Medica, i Tecnici Sanitari di Laboratorio Biomedico, i Tecnici di Neurofisiopatologia, i Fisioterapisti, i Logopedisti, gli Ortottisti – Assistenti di Oftalmologia, i Dietisti, i Tecnici della Fisiopatologia Cardiocircolatoria e Perfusione Cardiovascolare, i Tecnici Audiometristi, i Terapisti della Neuro e Psicomotricità dell'Età Evolutiva, i Tecnici della Prevenzione nell'Ambiente e nei Luoghi di Lavoro, gli Assistenti Sanitari, i Tecnici di Riabilitazione Psichiatrica, i Terapisti Occupazionali, gli Educatori Professionali, i Tecnici Audioprotesisti, i Tecnici Ortopedici, gli Igienisti Dentali, i Podologi e gli Infermieri) l’accesso alla dirigenza deve essere diretto, in un sistema in cui l’accesso iniziale deve avvenire in una categoria professionale qualificata posizionata sì nel comparto, ma all’apice dello stesso; così come è già avvenuto per il personale della ricerca sanitaria. Dovrebbe poi essere loro garantito, fra queste due posizioni (l’iniziale e la dirigenza) un percorso di carriera giuridica in una apposita area contrattuale (che potremmo definire quadri, professional o middle management) che prescinde dagli incarichi temporanei. Gli incarichi, invece, dovrebbero o potrebbero essere riservati a chi ha già maturato i requisiti ed acquisto gli avanzamenti previsti dalla carriera giuridica.”. E continuando: “Fsi-Usae pensa ad un nuovo sistema di classificazione in cui tutti gli operatori abbiano la giusta collocazione professionale e dove, egualmente, Impiegati, Oss, Autisti soccorritori e Operatori dei vari ruoli, abbiano tutti la possibilità di fare la rispettiva carriera.”
Fsi-Usae si batterà in ogni sede per combattere chi, con manovre antistoriche da una parte dice di voler valorizzare le professioni chiedendo loro di specializzarsi e dall’altra si oppone ad una reale valorizzazione professionale sul campo e per ottenere i giusti riconoscimenti economici.