Nicola Gratteri; una collocazione per poter continuare a essere utile
Sono un agricoltore infiltrato in magistratura, potrei fare quello. O l’intrattenitore
Nicola Gratteri, sempre in bilico, per una serie di motivi che ben immaginiamo: è un uomo duro, concreto e deciso forse troppo per la classe politica attuale che lo teme sapendo che non sempre la politica, che spesso troppo spesso si occupa di sanità e di far eleggere chi è disponibile alle loro pretese, sta facendo i conti col tempo che gli resta in Calabria: " Spero – ha detto – di riuscire a trovare una collocazione per poter continuare a essere utile e continuare a servire questa regione perché l’amo. Ecco perché spesso ne parlo male, ma sono fiducioso che siamo sulla strada giusta. Tanti risultati li abbiamo ottenuti e tanta gente crede in noi».
Il suo modo esplicito di dire e fare quello in cui crede gli sta portando sempre piu' nemici:
" Il sottosegretario alla giustizia Sisto, che è un avvocato pugliese di Forza Italia, durante un dibattito qualche giorno fa mi contestava perché andavo spesso in televisione e io gli ho risposto: “Purtroppo ho poco tempo ma se mi concentro ci andrò di più e non vi darò pace”».
Un personaggio scomodo: l'11 giugno 2020, durante un'audizione alla Commissione parlamentare antimafia, Gratteri dichiara riguardo al suo lavoro di magistrato: «Io sono innamorato di questo lavoro, sono un tossicodipendente da questo lavoro. Ma se non pensassi che possiamo cambiare, farei un altro lavoro. Sono un agricoltore infiltrato in magistratura, potrei fare quello. O l’intrattenitore».
L'importante e fondamentale, la spinta della pubblica opinione in appoggio alla sua "missione", perchè"entro 3 anni devo trovarmi un’altra collocazione perché più di otto anni non si può stare nella stessa Procura".
O si arrriva a sentenza in tempi corretti e normali o se si va oltre i 3 anni e scommetterei che si riparte da capo per arrivare a poco o nulla.