Prevenzione robotica in fabbriche ed ospedali

L’Istituto Italiano di Tecnologie e l'Inail hanno lanciato il progetto di ricerca ergoCub, rivolto a umanoidi e tecnologie indossabili a tutela dei lavoratori.

Prevenzione robotica in fabbriche ed ospedali
Fotografia, Alex Knight

Fotografia, Thisisengineering RAEng

17 Marzo 2021

L’Istituto Italiano di Tecnologie e l’Inail hanno lanciato il progetto di ricerca ergoCub.

Con ergoCub la robotica entra al servizio della prevenzione.

Questo studio durerà tre anni e sarà rivolto ad industrie ed ospedali.

I robot che verranno ideati potranno capire se chi sta lavorando in un ospedale o in una fabbrica è troppo stanco, potranno evitare rischi ai lavoratori e affiancare gli operatori sanitari senza provocare in loro stress psicofisico.

Nei laboratori di Genova e Monte Porzio Catone, uno scenario industriale e uno ospedaliero testeranno gli impatti di questi robot verso chi li userà in una fabbrica o in una corsia.

L’Inail investirà 5 milioni di euro per la progettazione e la realizzazione di nuovi umanoidi e tecnologie indossabili, che potranno prevenire il rischio fisico dei lavoratori in industrie ed ospedali.

Il termine ergoCub deriva da “ergo”, ergonomia e da “Cub”, dal nome della piattaforma di riferimento dello studio stesso, l’umanoide bambino iCub di Lit, un robot - trainer relazionale per bambini autistici.

La premessa di questo progetto sono la digitalizzazione, l’Internet of Things (L'Internet delle cose che permette di informatizzare e mettere in rete le “cose”) e gli elementi robotici introdotti con la nascita della produzione industriale digitale.

Ad ergoCub contribuiranno tre dei laboratori di ricerca Lit:

  • Dynamic Interaction Control Lab, coordinato da Daniele Pucci, responsabile del progetto ergoCub per Lit
  • Humanoid Sensing and Perception Lab, coordinato da Lorenzo Natale
  • ICub Tech Facility, coordinato da Marco Maggiali

Franco Bettoni, Presidente dell’Inail, afferma che le soluzioni scientifiche sempre piu’ all’avanguardia migliorano la vita delle persone.

Giorgio Metta, Direttore Scientifico dell’Lit, afferma come questo progetto evidenzi che la robotica possa veramente rendere più sicuro l’ambiente di lavoro.

Un primo esempio sono state le protesi robotiche per gli arti superiori, anche i robot umanoidi raggiungeranno grandi risultati.

Questi robot saranno dotati di sistemi di percezione che possano leggere il movimento dei lavoratori e le sollecitazioni fisiche, per evitare l’insorgenza di infortuni e malattie muscolo – scheletriche.

Daniele Pucci, Coordinatore del Dynamic Interaction Lab di Lit, sottolinea che l’obiettivo sia inserire un nuovo sistema di monitoraggio e risposta a favore della salute del lavoratore, nell’ interazione tra uomo e robot.

Sarà fondamentale favorire anche il benessere psicosociale del lavoratore.

Questo progetto introdurrà robot umanoidi che collaboreranno e interagiranno con gli umani come dei veri compagni di lavoro, saranno dei “robot workmates” (robot colleghi), che percepiranno lo stato fisico di chi avranno di fronte, anticipando e evitando gli errori del collega umano e gli infortuni causati da movimenti continui e ripetitivi.

Adnkronos

Francesca Cavellini