America's Cup 2021 - Sempre vince la barca più veloce ,ma non è Luna Rossa.

Gattopardesco il destino di Luna Rossa, bisogna cambiare tutto per non cambiare niente. Chi cambierà però Patrizio Bertelli?

America's Cup 2021 - Sempre vince la barca più veloce ,ma non è Luna Rossa.

Il risveglio, dopo il grande sogno ci riporta alla realtà dei fatti: la 36ª edizione dell'America^s Cup è stata vinta dal defender. Così, mentre i lustrini della premiazione svolazzano malinconicamente sul grigio asfalto, davanti al primo caffè della prossima sfida, si disquisisce di Format, Modelli Organizzativi, Barche ed Equipaggi. La "Diva" di questa edizione è sicuramente lei, la barca volante non “identificata”, il tecnologico AC-75 che ha saputo dividere il mondo della vela in due correnti. A - da una parte gli entusiasti delle performances di questo yacht che, al pari di un dragster, sa correre veloce come mai prima nello scolastico corridoio in cui è stato relegato. La barca a "vela" disegnata e dedicata allo scomparso Icaro. Una splendida rappresentazione della modernità dei nostri tempi, dove tutto l'equipaggio umano può essere sostituito da un Joystick utilizzato da remoto. Il miglior modello di una società turbo capitalista dove, al pari di una galea romana, pochi contano sulla massa di schiavi, messi lì a girare manovelle, senza arte ne parte. B - i velisti che non riescono a vedere come una barca possa essere un oggetto che si disinteressa della legge di Archimede. Un oggetto sul quale non sono presenti manovre veliche. Un oggetto che non può navigare in acque mosse.
VOTO AC-75 non pervenuto.
Sul campo di “regata", dove si è fatta sfilare la "Diva", tutti concordi nel dire che è stata la cosa più brutta di tutta la manifestazione. Decine e decine di lati percorsi nella noia e nel disinteresse totale, dove, a pochi secondi dal via, sapevi già il vincitore. Soluzioni future? Passare ad un punteggio tennistico, con un “UP & DOWN” che assegni mezzo punto, affinché ci si possa giocare una rivincita su altri due lati combattuti ed una eventuale "bella", per assegnare la vittoria della prova. In alternativa mostrare un poco di coraggio e "visione", ritornando alla prima edizione, quando si chiamava Coppa delle 100 ghinee, con delle nuove "Dive" che sappiano circumnavigare un’ isola. Questa scelta sarebbe sostenibile dalle riprese in elicottero ed eliminerebbe quelle inutili barchette di corollario ai boundery, che sanno solo creare un danno incredibile alla regolarità della pressione del vento sull'orribile corridoio, nel quale abbiamo visto dibattersi queste prime ed acerbe "Dive" della vela globalizzata. 
VOTO PERCORSO 3
Data la barca e l'area della sfida è il momento di giudicare le due squadre che si sono contese l’America’s Cup. ETNZ ha avuto tempo e soldi (necessari ma non determinanti) per esplorare creativamente le strade e le possibilità offerte da questo nuovo e rivoluzionario oggetto. Quello che ci hanno fatto vedere sopra l'acqua è stato semplicemente “devastante”. Velocità e facilità di controllo sono state assolutamente all'altezza delle aspettative.
VOTO AL DEFENDER VINCITORE 9
P.S. avremmo voluto dare un bel 10 tondo tondo,ma non gli perdoniamo l"aiutino" avuto in due occasioni dall "arbitro" che li ha sempre portati a volare sull'area di mare a loro più congeniale.
Le pagelle di Luna Rossa devono essere più dettagliate perché, al di là del grande risultato di simpatia ottenuto in questa avventura australe, molte e forse troppe cose non hanno funzionato a dovere.
Dal Presidente, o meglio dal Leader Maximo del Team Luna Rossa, iniziamo girando le parole del romano Ernesto Bertarelli che, in uno stralcio di intervista mandata in onda su Rai 2, ha affermato: "L America’s Cup si vince quando il numero 1 sa essere un uomo di squadra”. Da qui partono una serie di considerazioni tese a capire perché le sfide di Patrizio Bertelli possono sempre contare sulla migliore imbarcazione della generazione classica, per andare poi sempre a perdere con la prima imbarcazione di una nuova generazione. È un po' come se "il genio della lampada" ti chiedesse se vorresti la certezza del secondo posto, oppure giocarti una scommessa tra un primo posto o la possibilità di un quarto posto. Tra il generare quindi una barca classica, dove ogni componente è stato realizzato al suo 95%, oppure una barca "innovativa", dove conta di più un idea vincente, rispetto alla maniacale ottimizzazione di ogni sua componente. Patrizio sembra sempre scegliere la prima possibilità Per capire al meglio il concetto espresso, immaginate adesso di camminare nel Museo Storico dell'Aeronautica Militare di Vigna di Valle; bene se adesso prendiamo in considerazione un arco temporale di vent'anni, potremmo vedere come un aereo ad elica con ali a biplano, ( tipo quelli usati da Francesco Baracca) si sia evoluto in un aereo a reazione con ali a sostentamento ipercritico. Detto quanto sopra, pensiamo ora di entrare nel mega extra galattico ufficio di un grande imprenditore di successo mondiale e guardare i mezzi modelli appesi alle pareti. Da subito resteremmo affascinati dalla scintillante bellezza del Silver Bullet, la più bella Luna Rossa di sempre, quella che corse 21 anni fa l'America's Cup ad Auckland. Adesso scorriamo la vista fino al mezzo modello della Luna Rossa edizione 2021, cosa vedremmo? La stessa carena e, poco ci manca, con addirittura la stessa distribuzioni di volumi. In sintesi estrema, una “grigia pantofola volante”. 
I casi sono due per il mega imprenditore extra galattico padrone del mondo intero dell'universo che tutto ha voluto: A - risparmiare sul mezzo modello in quanto in quello vecchio bastava aggiungere un arm e un foil, B - il miliardario in oggetto è prigioniero di una bolla spazio temporale nella quale è impossibile che si evolva la sua visione velica. Avendo adesso compreso come la filosofia iniziale determini le decisioni prese quando si parte per un'avventura di America's Cup, decisioni che poi ti porti dietro e che ti  gravano addosso fino alla tua regata finale, la domanda è: “Ma il Leader Maximo di Luna Rossa dispone nel suo organigramma di una matrice di controllo che possa avere la possibilità di dire che "il re è nudo", come nel caso della scelta tra un foil a T rispetto ad uno ad Y, oppure il Leader Maximo di Luna Rossa sa solo circondarsi di "yes man" ?
Ma questa è un altra storia che vi racconteremo in una prossima puntata.
Concludendo, i numeri non mentono, se impieghi 21 anni per passare da 0 a 3 punti in America's Cup, quanti ce ne vorranno per passare dai tre attuali ai sette della Vittoria?
VOTO AL LEADER MAXIMO DI LUNA ROSSA 
un bel 3 tondo tondo.