Per non dimenticare MCS

l’approccio alla malattia è ancora a livello propedeutico.

Per non dimenticare MCS
Per non dimenticare MCS: 2 MILIONI E MEZZO DI MALATI
SONO ABBANDONATI DALLA STATO
Sensibilità chimica multipla, la cosiddetta MCS: anche in Italia i convegni sono sempre più frequenti, se ne comincia a parlare in modo più particolareggiato, ma l’approccio alla malattia è ancora a livello propedeutico. La colpa, è stato accertato, è dell’ambiente che ci circonda, e su ogni colpito dalla malattia si studiano le resistenze immunitarie, si cercano rimedi, ma ancora si è lontani da ogni tipo di terapia specifica. La ricerca, per quanto intensa in tutto il mondo (e comincia ad esserlo anche in Italia), ha ancora il passo del lattante mentre dovrebbe dare risultati al passo di un recordman velocista. Si studia il genoma , si mettono sotto la lente di ingrandimento i vettori verso il metabolismo, gli enzimi, ma i risultati sono diversi da un soggetto all’altro, persino da un sesso all’altro. E ancora le cure sono palliative, non si riesce a mettere a punto una valida terapia personalizzata che porti alla guarigione. E quindi, prima di ogni cosa, si cerca di affermare i diritti: il diritto di ogni individuo di sapere a cosa si è esposti nell’ambiente che lo circonda, il diritto di potere affidarsi ad una cura efficace e personalizzata, se non di stabilizzazione. Ma, prima di ogni cosa, il diritto che tutto questo venga riconosciuto dal Servizio sanitario nazionale, il diritto che l’MCS (classificata come malattia rara), la terribile MCS venga vista e classificata fra le malattie che il Servizio sanitario riconosce e a cui dà assistenza. E occorre far presto: negli ultimi anni, infatti, il numero dei colpiti da MCS è cresciuto in maniera esponenziale, ma occorre far presto anche per i riflessi socio-economici, legati alle ripercussioni sulle attività lavorative, causate da sintomi spesso invalidanti e all’elevata spesa sanitaria affrontata per le cure dai soli pazienti. Senza alcun intervento dello Stato. E la situazione, in entrambi i versanti, si aggrava sempre più: i malati di MCS in Italia hanno raggiunto il ragguardevole numero di oltre 300.000 mentre si calcola che oltre due milioni di persone si trovino allo stadio iniziale della malattia. Con prospettive di peggioramento delle condizioni per tutti e di aumento dei colpiti con l’avvento del 5G, la nuova tecnologia delle trasmissioni, la stessa che fa cadere, morti, gli uccelli dal cielo e che può provocare sull’essere umano una miriade di malattie, anche letali.
L’MCS è una malattia più che subdola in quanto i sintomi coinvolgono più organi e si ripresentano in risposta a stimoli prevedibili. Tali sintomi sono suscitati da esposizioni a sostanze chimiche di diversa natura strutturale con modalità tossicologiche. Ma ancora niente e nessuno è in grado di spiegare i sintomi.
Gli stadi dell’MCS sono quattro, si parte dallo 0, cioè dalla capacità di un individuo di sopportare l’ambiente chimico circostante, per passare alla sensibilizzazione vera e propria (i disturbi, sfumati e aspecifici, di tale stadio possono includere dolori alle articolazioni e ai muscoli, cefalea, affaticamento, rossore, prurito, nausea, tachicardia, asma, insufficiente circolazione periferica) e, successivamente, allo stadio di infiammazione cronica dei tessuti che si evidenzia sotto forma di artriti, vasculiti, dermatiti, asma non allergico, coliti, miositi, riniti, alterazione della circolazione periferica. In questa fase sono presenti sintomi e segni obiettivi clinicamente rilevabili. La progressione avviene in seguito a nuove esposizioni in corso, - ma se non si è ancora verificato il danno ai tessuti - il processo può essere invertito adottando condotte di evitamento chimico e specifiche cure di disintossicazione.
Infine la fase più terribile quella per cui l’infiammazione cronica produce danni tessutali con lesioni al sistema nervoso centrale, ai reni, al fegato, ai polmoni, al sistema immunitario. Questo stadio è irreversibile e quindi rimangono poche speranze ad invertire il processo. Alcune patologie che possono manifestarsi in questo stadio sono il lupus, ischemie, cancro, autoimmunità, forme degenerative reumatiche, sclerosi multipla, porfiria.
E lo Stato sta a guardare.
Gaetano Messina
Direttore