Palermo, commissariata l'AMAP, indagine su acque reflue
malfunzionamenti in 8 depuratori su 10, la Sicilia ha richiesto un lungo lavoro di approfondimento
"L'inchiesta della Commissione sulla depurazione delle acque reflue in Sicilia - affermò al termine dell'audizione il presidente della Commissione Ecomafie Stefano Vignaroli - sta portando alla luce situazioni davvero surreali.
Il depuratore di Acqua dei corsari a Palermo è un esempio eclatante: in mare non avrebbe scaricato solo fanghi, ma anche il percolato di Bellolampo.
E, altra assurdità, l'impianto pretendeva di depurare il percolato della discarica e rimandare poi nel sito i propri fanghi con una procedura di emergenza. Con malfunzionamenti in 8 depuratori su 10, la Sicilia ha richiesto un lungo lavoro di approfondimento, che ora è nella fase finale. La relazione conclusiva sarà il nostro contributo per la tutela del mare siciliano, che non può più tollerare questi scempi". (agi).
Da tempo sen'era parlato e in videoconferenza, il procuratore Francesco Lo Voi aveva dichiarato: "Abbiamo chiesto il commissariamento e non la misura interdittiva nei confronti di Amap o non abbiamo operato il sequestro preventivo - ha spiegato - perché avremmo arrecato un gravissimo danno alla collettività e poi l'autorità giudiziaria non può sostituirsi nella gestione di beni di questa importanza, a anche a fronte delle spese necessarie per l'adeguamento e l'ammodernamento".
Un fenomeno molto grave: su 44 mila tonnellate di fanghi stimati, l'impianto ha prodotto 2 mila tonnellate e il resto?
Il resto sarebbe stato scaricato in mare e assieme ai fanghi anche il percolato della discarica di Bellolampo a causa delle solite emergenze che non finiscono mai.
Stessa problematica negli impianti di Carini e Trappeto, tutto per rispamiare 7 milioni di euro annui.