Massoneria, il Gran Maestro del Goi Stefano Bisi vince su G. Di Bernardo
il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi ha comunicato che è stata disposta l’archiviazione della querela per diffamazione pluriaggravata presentata nei suoi confronti da Giuliano Di Bernardo.
Massoneria, si conclude a favore del Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, Stefano Bisi, la querelle sulle riferimento alle asserite infiltrazioni mafiose nel Goi da parte del Di Bernardo.ù
Di Bernardo è un personaggio particolare: iniziato alla massoneria nella loggia bolognese "Risorgimento-VIII agosto" nel 1961, divenendo Maestro venerabile della loggia "Zamboni-De Rolandis", passò dal Grande Oriente d'Italia (11 marzo 1990), ne uscì per "diverse sono le ragioni che portarono alle mie dimissioni da Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia ma quella che fu determinante fu connessa con l'inchiesta del procuratore di Palmi Agostino Cordova. Vedo oggi ripresentarsi le stesse condizioni del 1992, quasi fosse una fotocopia". Lo ha detto Giuliano Di Bernardo.
Si è difeso dicendo che aveva intenzione di dare l'elenco è li chiese alla giunta:
loro risposta fu unanime: 'noi gli elenchi non li diamo a meno che non ci sia una richiesta formale di sequestro'. Il sostituto procuratore sigillò quindi il pc, mise due carabinieri a guardia e mi disse che sarebbe tornato con un mandato. (ANSA), l'inchiesta ci fu e pure il sequestro.
Uscito dal Grande Oriente fondò la una nuova Obbedienza, la Gran Loggia Regolare d'Italia da cui fu espulso.
Ritentò con un nuovo progetto di un ordine paramassonico, denominato Dignity Order[10
Ne parliamo perchè entrò in polemica col GOI dopo aver reso una dichiarazione alla Commissione parlamentare antimafia relativa a presunte rivelazioni del defunto Ettore Loizzo.
Il Gran Maestro del GOI, Stefano Bisi lo querelò:
"l’ex Gran Maestro Di Bernardo che ha parlato delle infiltrazioni mafiose nelle logge calabresi del GOI, il suo ricordo a scoppio ritardato lascia basiti ed è anzi molto singolare che la Commissione Antimafia abbia preso per buone le dichiarazioni di un personaggio – fra l’altro a suo tempo “fratello coperto” come da sua esplicita richiesta scritta – che irresponsabilmente per l’istituzione di cui era il massimo rappresentante, non ha mai edotto l’allora Giunta del Grande Oriente d’Italia della gravità delle notizie in suo esclusivo possesso. Per queste sue tardive affermazioni il GOI intende intraprendere nei suoi confronti iniziative giudiziarie”.
La vicenda è finita:
Il Pm. – ritenute fondate: <