Il Sindacato di Polizia Fsp chiede un Commissariato a Pizzo Calabro.

Vogliamo fare un plauso, con molta franchezza e senza frasi retoriche o di circostanza, al nuovo corso

Il Sindacato di Polizia Fsp chiede un Commissariato a Pizzo Calabro.
fsp polizia

“Vogliamo fare un plauso, con molta franchezza e senza frasi retoriche o di circostanza, al nuovo
corso, o per meglio dire alla giusta e finalmente dovuta attenzione che alcune figure istituzionali
stanno dedicando ai problemi di criminalità organizzata, che da oltre un quarto di secolo
attanagliano in una morsa soffocante l’intero territorio vibonese. A tal riguardo, ci sembra doveroso
evidenziare, la strenua e pervicace battaglia portata avanti dai predetti organismi, al fine di elevare a
rango di Commissariato della Polizia di Stato l’attuale posto fisso di Tropea, il che, numeri alla
mano, consentirebbe un maggiore controllo di quel territorio con uffici che possono erogare servizi
al pubblico, attualmente di competenza della Questura.” - Lo dichiara Giacomo Gullo, Segretario
Generale Provinciale di Vibo Valentia del Sindacato di Polizia Fsp, la Federazione Sindacale
di Polizia.
“Fin qua tutto bene, anzi oseremmo dire “non plus ultra”. Ma c’è una a cui i cittadini del comune di
Pizzo, di cui il sottoscritto ne fa parte, non va proprio giù – dice il Segretario Provinciale dellFsp
Polizia di Stato - e che sommessamente e senza polemica alcuna, ma con spirito propositivo,
vorremmo rappresentare. In primis, ed anche per sviscerare l’argomento in maniera precisa e
puntuale, ci permettiamo di chiedere: perché la stessa attenzione non viene rivolta verso il territorio
napitino?
A tal proposito corre l’obbligo di fare un immediata istantanea che corrobori le nostre perplessità
facendo presente che Pizzo, dei cinquanta comuni che ricadono sotto la giurisdizione di Vibo
Valentia, è il secondo (dopo la Città capoluogo) più vasto per territorio è più densamente popolato.
Una realtà particolare anche per la variegata morfologia del territorio, senza dimenticare che i
propri confini s’intersecano e si perdono sia con zone impervie e franche ad altissima densità
mafiosa, ma anche con altre province. Uno svincolo autostradale, due strade statali che
l’attraversano, una stazione ferroviaria ed uno scalo aeroportuale ad una manciata di chilometri,
avvolgono ed impreziosiscono una cittadina incastonata sul mare, e quindi a forte vocazione
turistica, che soprattutto d’estate (ma non solo) arriva a sfiorare presenze degne delle più note e
forse più artatamente propagandate mete dei vip. Lasciamo quindi all’immaginazione di chi legge,
quali e quanti interessi criminali possa continuare ad attirare una realtà come quella appena
descritta. Non possiamo quindi non fare cenno alle ultime operazioni vergate dalla Direzione

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Distrettuale Antimafia di Catanzaro (con le operazioni Rinascita-Scott ed Imponimento), che hanno
direttamente toccato il cuore di Pizzo fino a provocarne lo scioglimento del civico consesso per
infiltrazioni mafiose, affidandone altresì la relativa gestione ad una commissione straordinaria. Le
due storiche operazioni di Polizia – continua Giacomo Gullo - hanno svelato un coacervo atavico
d’interessi criminali di ogni dove, il tutto confermato e supportato con particolari inquietanti anche
da diverse dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia, i quali sono arrivati ad affermare che
l’intero territorio napitino è completamente soggiogato da famiglie di ‘ndrangheta, che si son divisi
il territorio con relative zone di competenza! Dulcis in fundo, segnaliamo per chi se ne fosse già
dimenticato, che qualche anno addietro Pizzo balzò agli onori della cronaca grazie ad una serie
d’importanti operazioni antidroga, che disarticolarono un nutrito folto di narcotrafficanti con base
operativa nelle Preserre ed i suoi principali canali di diffusione appunto nella cittadina in questione,
il tutto condito da un numero impressionanti di risse e di furti in abitazioni che hanno spesso turbato
la serenità di un’intera collettività alterandone la pacifica convivenza. Pertanto, ci chiediamo –
insiste il Segretario Provinciale della Federazione Sindacale di Polizia - come può una realtà del
genere essere gestita dall’unico presidio di Polizia materialmente ed effettivamente presente e cioè
una stazione dei Carabinieri, che in soldoni si traduce in uno sparuto drappello di militari, che nella
migliore delle ipotesi ed in periodi di “vacche grasse” raggiungono (forse) le dieci unità? Pertanto
ribadiamo a gran voce e con riscontri oggettivi, che i riflettori vengano finalmente accesi e puntati
anche su Pizzo Calabro, chiedendo a tutte le forze politiche di qualsiasi colore di istituire un gruppo
di lavoro dedicato che porti nelle sedi previste la richiesta di istituire ex novo un Commissariato
della Polizia di Stato a Pizzo, od in alternativa di elevare a Tenenza l’attuale locale stazione dei
Carabinieri. In attesa di qualche risposta, e nella viva speranza che anche e soprattutto a livello
locale le autorità preposte, la politica tutta, associazioni di categoria e perché no semplici cittadini
ne sposino la causa, - uscendo da un silenzio assordante e da una zona d’ombra non più accettabile -
, auspichiamo – conclude Giacomo Gullo - che nel frattempo si adottino tutte le iniziative più
opportune per un maggiore e più mirato controllo del territorio napitino, anche in previsione di
un’estate calda e non solo dal punto di vista climatico…”