Casale Litta (VA). Considerazioni sulla spesa per via Santa Maria

Intervento di "Uniti per cambiare”                                                                                                             Avv.  Nicola Turato

Casale Litta (VA). Considerazioni sulla spesa per via Santa Maria

Riceviamo e pubblichiamo con facoltà di replica per l'amministrazione. 

Quali consiglieri comunali di Minoranza, anche se a fine mandato, non possiamo esimerci dal porci, ancora oggi, qualche interrogativo sulle priorità e sulla spesa di denaro pubblico del nostro territorio.

In particolare, si fa riferimento al contributo erogato, da parte di Regione Lombardia, con L.R. 2 aprile 2021, n. 4, “Interventi a sostegno del tessuto economico lombardo”, e all’approvazione di lavori di messa in sicurezza della strada, sita in frazione Villadosia, denominata via Santa Maria, in un tratto sterrato di collegamento alla località Pasquino, assentiti con Delibera di Giunta n. 43 del 30 luglio 2021.

Contributo pari ad Euro 30.000=, con un’integrazione di Euro 3.000=, mediante fondi propri di bilancio, per un tratto che di comunale non presenta alcun che né, tantomeno, pare avere un’urgente necessità di tali azioni manutentive, rispetto ad altre strade (realmente) comunali il cui stato di pregiudizio è conclamato da tempo (a titolo di esempio Via Roma e Via San Pancrazio; Via Marcobi; ecc.) e su cui alcuni amministratori pubblici sembrano timidamente nicchiare di fronte ad evidenze oggettive ed inconfutabili.

Sarà forse perché la Minoranza ha toccato qualche nervo scoperto durante il proprio mandato?

Gli interventi che detta Legge richiama sono: la messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico; di strade, ponti e viadotti nonché interventi sulla viabilità e sui trasporti anche con la finalità di ridurre l'inquinamento ambientale; di edifici, con precedenza per gli edifici scolastici, e di altre strutture di proprietà dei comuni; la messa in sicurezza e sviluppo di sistemi di trasporto pubblico di massa finalizzati al trasferimento modale verso forme di mobilità maggiormente sostenibili e riduzione delle emissioni climalteranti; i progetti di rigenerazione urbana, riconversione energetica e utilizzo di fonti rinnovabili; le infrastrutture sociali; le bonifiche ambientali dei siti inquinati; l’acquisto di impianti, macchinari, attrezzature tecnico-scientifiche, mezzi di trasporto e altri beni mobili a utilizzo pluriennale.

Ora, al di là del fatto che non si comprende come la sistemazione di detta porzione di strada possa sostenere l’economia lombarda e giovare all’intera collettività del nostro territorio (Forse per andare a caccia? Magari per andare a funghi o a castagne, quando sarà il loro tempo?), dalla stessa documentazione fotografica allegata alla Delibera in discorso, pare evidente e lapalissiano che si tratta di una strada (ben) fuori il centro abitato, che conduce ad aree boschive e ad un paio di cascine, tratto di strada dove, tra l’altro, è vietato il transito a qualunque tipo di veicolo, salvo gli autorizzati.

La segnaletica verticale ivi presente è chiara al riguardo, ed essa è solo l’esteriorizzazione del provvedimento di apposizione di cui all’art. 37 Cod. Strada, costituendo il mezzo con la quale si porta a conoscenza del pubblico l’avvenuta emanazione dello stesso.

A maggior rigore, e parlando con documenti ufficiali, si richiama qui la perimetrazione del centro abitato (effettuata secondo legge ex art. 4 Cod. della Strada), dal nostro Ente Locale con la Deliberazione di Giunta Municipale n. 177 del 29 giugno 1993, resa esecutiva, con le relative cartografie allegate.

Nonché l’Ordinanza n. 2/2007 del 15 gennaio 2007, sempre del nostro Ente Locale, tutt’ora in vigore, che vieta il transito veicolare, salvo gli autorizzati.

Dalla visione di dette cartografie, detto tratto di strada sterrata non è certo posto all’interno del centro abitato, e la stessa Ordinanza del 2007, poc’anzi richiamata, lo conferma (indica, letteralmente, strade al di fuori del centro abitato che conducono nei terreni agricoli e negli appezzamenti boschivi).

Ma, allora, la domanda sorge spontanea: perché spendere Euro 33.000=, poco prima della tornata elettorale, per sistemare un tratto di strada sterrata che non è comunale, né serve la collettività, ma è utilizzabile solo da un ristretto numero di soggetti autorizzati, e che conduce in aree apertamente boschive ed agricole?

Non sarebbe stato più lungimirante (ed utile) destinare tali risorse alla (vera) viabilità comunale, nei punti in cui presenta maggiori criticità?

Non è che ogni Amministrazione che sale in carica, di tempo in tempo, in assenza di atti amministrativi conformi a legge, possa classificare, a proprio piacimento e umore della giornata, a quale categoria e/o a quale Ente proprietario le strade appartengono o non appartengono, con le relative conseguenze e responsabilità.

Ricordiamo qui che le strade poste all’interno del centro abitato, così come perimetrato ai sensi del vigente Codice della strada, sono sempre comunali, in forza di una serie di disposizioni.

Nel caso del tratto interessato di Via Santa Maria, non si tratta, quindi, di un bene pubblico (demaniale), né pare possa parlarsi di intervento di manutenzione straordinaria di un rifacimento di un manto stradale

Con manto stradale si intende una struttura piana, con bitume o cemento quale legante, di spessore più o meno grande secondo i casi, sovrapposta al rilevato o al terreno sito nelle trincee, e direttamente soggetta alle azioni dei veicoli, tale da contribuire al ripristino delle caratteristiche meccaniche, di sicurezza e di durabilità degli strati che vanno a costituire l’intero pacchetto stradale.

Su questi aspetti, Regione Lombardia ha già fornito i chiarimenti del caso che, evidentemente, non paiono essere stati adeguatamente recepiti proprio da tutti.

Ma, anche secondo buon senso, un intervento del genere (e la connessa spesa di denaro pubblico) come può sembrare essere di ausilio a sostenere concretamente il tessuto economico lombardo?

E, quindi, perché farlo?

A meno che, a Casale Litta, le strade che attraversano boschi, prati e campi siano diventate viabilità comunale tutto d’un tratto. Così come tutto d’un tratto, strade la cui circolazione è stata disciplinata con Ordinanze dallo stesso Ente Locale, sarebbero un onere di privati cittadini.

Comprese strade che conducono a parcheggi e parchi pubblici, in presenza di convenzioni urbanistiche.  

O forse, fin dal principio, queste convenzioni rappresentavano delle evidenti “forzature” per edificare dove mancavano, ab origine, i necessari presupposti?

Lasciandole pure scadere, quale “ciliegina sulla torta”, a detrimento degli interessi pubblici sottostanti.

Tutti temi che la Minoranza, in questi 5 anni, ha permanentemente portato alla dovuta attenzione della Maggioranza, la quale ha sempre preferito far finta di niente, forse anche per un profondo imbarazzo al riguardo.

In sostanza, quanto appena approvato in frazione Villadosia, alla fine di luglio (precludendo, di fatto, ogni possibile chiarimento in Consiglio al riguardo) ci pare ben lontano dagli scopi realmente perseguiti dalla suindicata legge regionale e, al tempo stesso, ci stupiamo che, nonostante “tutti siano meglio di tutti”, dalle nostre parti nessuno pare accorgersi di certe macroscopiche "evidenze" e di come viene speso il denaro della collettività.

Come se non fossero bastate le cronache recenti sulle mascherine pannolino, di fatto inutilizzabili.

Ma in tempo di Elezioni, è indubbio che le piccole o grandi ipocrisie servono (anche) per acquisire consenso. Ad ogni costo.

 

                                                                        Quale consigliere comunale di “Uniti per cambiare”

                                                                                                            Avv.  Nicola Turato