Arma, cambio al vertice, Teo Luzi o Angelo Agovino?
la politica decide tutto
Teo Luzi sarà con ogni probabilità il prossimo comandante generale dei carabinieri, si legge sul Riformista, mentre Di Maio spera di piazzare al vertice dell’Arma il generale, e compaesano, Angelo Agovino, attuale vicedirettore dell’Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna), fonte Affari Italiani
Vicenda e nomina di non poco vista l'importanza e la grande fiducia nell'Arma da parte degli italiani.
Il Generale Luzi, ha un curriculum di grande rispetto, pubblicato da infodifesa, anche se dobbiamo, per rispetto di cronaca annoverare anche qualche commento non certo favorevole a lui, da parte di un personaggio che ha fatto la storia dell'Antimafia in Italia, parliamo del Capitano Ultimo, molto in vista forse troppo, per l'arresto di Totò Riina.
In un'intervista al giornale "Il Riformista" il Capitano Ultimo ha dichiarato: «Una casta di pochi generali, scollegata dalla realtà, tiene ormai in pugno l’Arma». Il colonnello Sergio De Caprio, alias capitano Ultimo, commenta quanto sta accadendo all’interno della Benemerita.
Altri possibili competitor?
«Flash! – I fattacci dei carabinieri di Piacenza peseranno come un macigno sulla riconferma del comandante generale dell’Arma, Giovanni Nistri, in scadenza il prossimo gennaio – in discesa le quotazioni dei generali Gaetano Maruccia ed Enzo Bernardini. in pista angelo Agovino e Teo Luzi…», Dagospia.
Vedremo nei prossimi giorni sperando ed auspicando che si scelga il migliore, non quello che sta agli ordini si scuderia ( politica), l'Italia e l'Arma in particolare, hanno sempre goduto del massimo apprezzamento degli italiani, come già accennato, ed è giusto che non ci siano ombre su nessuno, anche se obiettivamente non è semplice scegliere e decidere su un'Istituzione tra le migliori e piu' importanti.
Facciamo gli auguri a chi sarà il numero, raccomandando oltre la disciplina ( sempre militari sono) anche equilibrio e rispetto per la base.
Se potessimo scegliere, sarebbe bello che il numero uno fosse deciso da chi opera all'interno, una sorta di elezione interna, ma si sa che la politica impera e decide, anche se si tratta di un Governo che si sorregge senza legittimazione popolare, visto che la maggioranza del Paese è un'altra.
Anomalie di un sistema "pseudodemocratico".