Anita Garibaldi, video del capanno a Lido Nazioni ( Comacchio)

Non ebbe pace neppure da morta: i Ravaglia la sepelliscono in un campo (Pastorara), poi finisce nel cimitero di Mandriole e infine in chiesa. Garibaldi recuperò le spoglie e le portò a Nizza, e nel 1931 i resti furono portati a Roma al Gianicolo. Una donna che ha lasciato il segno nella storia, morì a soli 28 anni.

Il Capanno di Garibaldi  e più esattamente Capanno Cavalieri, dove la mattina del 3 agosto 1849, approdò Garibaldi con Anita morente e il suo aiutante di campo detto "Leggero". Garibaldi fuggiasco e braccato dagli austriaci sbarcò qui, sulla spiaggia del Lido delle Nazioni. Trovò rifugio proprio in questo capanno, visitabile ancor oggi, sull'attuale lungomare, viene così descritto nel sito locale del Lido della Nazioni, uno dei famosi lidi di Comacchio ( la piccola Venezia).

Il sig. Dario che ringraziamo, ci ha fatto da cicerone, ilustrandoci nel video tutta la storia dell'evento, mentre si svolgeva la festa con la musica e i bambini che si sono divertiti e di cui si sentono nell'audio.

Di Anita "l'eroina dei due mondi" si è molto parlato, il suo vero nome era Ana Maria De Jesus Riberio, nata vicino alla città di Laguna, all’estremo Sud del Brasile, nello stato di Santa Caterina.

L'incontro tra Giuseppe e Anita sembra un racconto da film: il caso volle che Garibaldi (Guasto Sacerdote biografo) nel 1839 fosse andato a occupare Laguna e pronto a costituire la Repubblica Juliana, parliamo del Brasile. Garibaldi era fuggito dall'Italia per sfuggire alle persecuzioni dovute alla sua iscrizione alla Giovane Italia di Mazzini, alla volta dell'America Latina.

L'amore a prima vista tra i due fu tale che Garibaldi, avendola notata dalla sua nave col cannocchiale, volle comnoscerla. Anita fu colpita dall'incontro e salpò con Giuseppe Garibaldi. Anita seguì il suo amato anche incinta fino a ritrovarlo dopo averlo perso, in Uruguay.

Sempre in mezzo ai percoli e alla povertà fino al 1846 raggiunse Nizza da cui partì per Roma, siamo nel 1849 alla proclamazione della Repubblica Romana. Cercò sempre di stare a fianco di Garibaldi che era diretto a Venezia coi suoi uomini per difedere Mazzini e la sua Repubblica; arrivata a in Romagna coi gli uomini di Garibaldi furono costretti a sbarcare a Magnavacca, oggi Porto Garibaldi e ospitati dal fattore del conte, Stefano Ravaglia. Anita era ammalata e morì. Non ebbe pace neppure da morta: i Ravaglia la sepelliscono in un campo (Pastorara), poi finisce nel cimitero di Mandriole e infine in chiesa. Garibaldi recuperò le spoglie e le portò a Nizza, e nel 1931 i resti furono portati a Roma al Gianicolo. Una donna che ha lasciato il segno nella storia, morì a soli 28 anni.

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