Vaccino: una semplice pillola sconfiggerà il Covid

. La sta sperimentando, sembra con successo, l’americana Pfizer, già protagonista nella lotta al virus col suo vaccino, vaccino da perfezionare

Vaccino: una semplice pillola sconfiggerà il Covid
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Forse stiamo assistendo agli ultimi colpi di coda del Covid. Le vaccinazioni di massa, in un futuro non troppo lontano (si spera entro l’anno) porteranno l’Italia all’immunità di gregge, ma nel caso il virus dovesse persistere (per le varianti che resistono al vaccino) ecco pronto il nuovo contrasto: la pillola anti-Covid che sconfiggerà l’infezione anche quando il virus avrà invaso l’organismo umano.



La pillola anti-Covid, dunque. La sta sperimentando, sembra con successo, l’americana Pfizer, già protagonista nella lotta al virus col suo vaccino, vaccino da perfezionare, che si presta ad essere vanificato da alcune varianti, ma che indubbiamente, assieme agli altri preparati anti-Covid (AstraZeneca, Moderna, Sputnik ed altri che stanno per entrare sul mercato) sta riducendo il numero dei contagi, per riportare le nazioni verso una tranquillità insperata all’inizio della pandemia.



Pfizer ancora protagonista, quindi? Di più! Pfizer , con le sue scoperte (non solo anti-Covid) sta scrivendo la storia degli ultimi decenni di lotta alle malattie e di prevenzione di eventuali stati d’essere non graditi.



La pillola anti-Covid, infatti, va al di là della campagna vaccinale in atto, addirittura potrebbe renderla inutile. Se è vero, infatti, che sarebbe in grado di sconfiggere il virus anche ad infezione inoltrata, a che pro vaccinarsi? Ma questo è un discorso a “lunga scadenza”, attualmente la migliore arma contro il Covid è il vaccino e tutti, senza remore, farebbero bene a farselo iniettare, senza farsi condizionare da eventuali (e microscopici in paragone ai grandi numeri) “incidenti di percorso”, nei quali si potrebbe incappare assumendo semplicemente un banale antinfiammatorio (basta leggere i rischi riportati sul “bugiardino” degli stessi).



La pillola anti-Covid, quindi. Secondo quanto afferma la stessa Pfizer, i risultati della sperimentazione della prima ora sarebbero “molto efficaci”, sia nei test di laboratorio effettuati su cellule di coltura, ssia negli animali. La pillola attualmente per nome ha una sigla, PF-07321332 e quanto prima verrà somministrata a volontari sia in forma liquida, sia in forma solida. Il farmaco è un inibitore della proteasi, ovvero colpisce l’enzima virale (proteasi) che permette ai patogeni di replicarsi.



Il farmaco è stato sviluppato partendo da zero nel corso della pandemia ed è stato concepito come terapia orale da somministrare nei primi giorni in cui si manifesta l’infezione con l’obiettivo assoluto di prevenire l’ospedalizzazione e, quindi, la terapia intensiva e quest’ultima nel caso l’infezione fosse già in stato avanzato.



La terapia si sviluppa in tre fasi: nella prima la pillola sarà somministrata con e senza Ritonavir e con dosaggi differenti per verificarne la tollerabilità; nella seconda fase sono previste dosi multiple mentre nella terza e ultima fase verrà somministrata sia nella forma liquida che in quella solida.



La Pfizer, certa del buon esito della sperimentazione e dell’efficacia del nuovo farmaco, già si spinge nelle “raccomandazioni d’uso”: prima di assumere il farmaco consiglia una colazione “ricca di grassi”.



Non ci spetta che sperare nella buona riuscita della sperimentazione del farmaco, specie sull’uomo: in questo caso i piani della casa farmaceutica prevedono l’immissione sul mercato del nuovo farmaco entro la fine del 2021.