Usciamo dall’ipocrisia: il Poliziotto di Vicenza deve essere premiato

devono invece essere sanzionati disciplinarmente i Poliziotti intervenuti in Duomo a Milano! 

Usciamo dall’ipocrisia: il Poliziotto di Vicenza deve essere premiato

Usciamo dall’ipocrisia: il Poliziotto di Vicenza deve essere premiato e devono invece essere sanzionati disciplinarmente i Poliziotti intervenuti in Duomo a Milano!

 

“Dobbiamo avere il coraggio di dire le cose come sono e, come sostengono gli esperti di sociologia politica, non utilizzando una ‘concezione populista della legalità’, secondo la quale ‘un reato commesso da soggetti sociali della propria area di riferimento cessa di essere tale per venire subito narrato come una “giusta rivolta degli oppressi” verso i quali è d’obbligo esprimere comprensione e solidarietà, bandendo ogni forma di repressione. La qual cosa si traduce, nel caso in questione, in un grande equivoco “umanitario” che non consente né di assumere strategie risolutive dei fenomeni né di comprenderne gli effetti socialmente destabilizzanti’.

Il Poliziotto di Vicenza deve essere premiato proprio per la sua capacità di non aver consentito il reiterarsi di numerosi reati, di avere messo a rischio la propria incolumità affrontando un soggetto che avrebbe potuto reagire in maniera ancora più pericolosa dopo aver rifiutato di esibire i documenti, di essersi allontanato dagli Operanti e poi scappato in bicicletta ... sempre circondato da un’orda di “figli di papà” che si dovrebbero chiamare a responsabilità per le contumelie, le offese, l’impedimento fisico agli Operatori di Polizia di compiere il proprio dovere e, ricordiamolo, quanto obbligatorio per legge! Inoltre vanno chiamati a responsabilità i genitori di tutti i ragazzi “goliardicamente ribelli”, oltre che per una doverosa analisi sociale, anche penalmente per non aver saputo educare i figli al rispetto delle regole minime civili!”

Lo dichiara Franco Maccari V. Presidente Nazionale del Sindacato di Polizia Fsp.

“Un premio meritato al Poliziotto che dovrebbe essere consegnato di persona dal Sig. Capo della Polizia quale riconoscimento e sua ammenda per avere sproloquiato, emettendo sentenze “ad mentula canis”! Ricordiamo a tutti ‘l’etica della responsabilità’ per rispetto della quale si ha il dovere di scandagliare le possibili conseguenze che potrebbero derivare da parole o azioni improvvide! ‘Le azioni ‘vanno valutate in base al principio dell’agire razionale rispetto allo scopo’..... giusto il contrario dell’irrazionalità dimostrata con le dichiarazioni, oltre che dal Capo della Polizia, anche dai soloni di turno, opinionisti da balera, autoproclamatisi education-leader come anche la Sig. Cucchi che ormai assurge a opinionista da prima pagina dei quotidiani, i triti e ritriti centri sociali, sbandati e nullafacenti del momento!

A Milano invece - prosegue Maccari -, sì, i Poliziotti sono stati eccezionali. Professionali, in buona forma fisica, freddi, preparati e pronti. Ma come sempre, quando di mezzo ci sono i coltelli, anche un pò fortunati. Rimane la vergogna di uno Stato che continua a esporre i propri rappresentanti delle FF.OO. a rischi inutili cincischiando da anni su "taser si, taser no". Ma deve proprio scapparci il morto per decidere? E comunque - prosegue Maccari – i Poliziotti vanno sanzionati! A parte assecondare la furia anti-polizia di una certa parte politica, sociale ....ed anche Ministeriale...., i Poliziotti si meritano una punizione per aver rischiato inutilmente la propria incolumità ed anche per aver fatto credere ancora una volta che ci siano “protocolli operativi” a cui riferirsi! E’ ora di smascherare l’ipocrisia: tutto quello che viene fatto, operato, ingegnato, è frutto dell’audacia, dello spirito di abnegazione dei singoli Poliziotti! Chi si riempie la bocca con questi paroloni dovrebbe avere la minima dignità di sputarsi addosso perché da anni si chiedono questi protocolli operativi ma si preferisce lasciare allo sbando ed a rispondere di qualunque responsabilità i singoli Operatori di Polizia!

Ed allora da Milano a Vicenza, da Trieste a Lampedusa - conclude – si innesta un pericoloso ma comprensibile sentimento: meglio non vedere e girarsi dall’altra parte?