Truffe sui social, allarme anziani, derubati dagli averi

Gli episodi si moltiplicano, serve attenzione e diffidenza

Truffe sui social, allarme anziani, derubati dagli averi
anziano

Truffe oline: gli episodi si moltiplicano, serve attenzione e diffidenza verso le persone che si conoscono, figuriamoci per quelle che non si conoscono.

Parliamo di facebook principale veicolo di chat, foto e video, allarmi giornalieri spesso, troppo spesso inascoltati.

Il fenomeno riguarda tutto il Paese, dalla Sicilia alla Lombardia e non solo i minori che spesso hanno smartphone per giochi online e scambi di effusioni; le chat stanno imperando con rischi notevoli per bambini ma a giudicare per le ultimissime segnalazioni, soprattutto per gli anziani.

Gli anziani anche prima del lockdown, si trovano a casa e pensano di uscire dalla solitudine coi soliti programmi spazzatura in cui si vedono anziani/e magari vedovi e/o separati alla ricerca di compagnia, che anche a ottanta anni o piu' trovano un giovane o una ragazza che li circonda di attenzioni.

Cosa puo' essere il legame tra una ventenne e un ottantenne? I soldi in banca, gli immobili e la pensione.

Bisogna che i figli e i nipoti stiano attenti alle frequentazioni online, dei nonni o genitori, che si vedono subissati da pubblicità di donnine belle e in abiti succinti che invogliano al sesso libero, all'ausilio di video, alle richieste di persone che si fanno apprezzare per i bei modi, faccini, bacini, e immagini di persone sorridenti dietro ai quali si celano truffe telefoniche, investimenti che servono solo a chi li propone, oppure richieste per i figli piccoli ammalati, o chat, ora "stanze" in cui si puo' conversare, fare video e foto che poi possono servire ad adescare altri, oppure per ricattare gli ingenui maschi e femmine anziane.

La scusa solita " tanto a me non succede" non è veritiera: se una persona vi chiede documenti personali, il numero di telefono privato, conti correnti, ed altre notizie personali, è bene dubitare e rifiutare.
Gli strumenti ci sono: i servizi sociali, la Polizia Postale, il nipote "sgamato", i Carabinieri o altri amici di quelli veri, quelli che circondano e magari ci dicono qualche no.

Quelli che invece approvano tutto quello che dite, che  non vi contrariano, che vi assicurano totale condivisione della solitudine ( presunta o reale), e poi vi chiedono il numero della carta di credito, di sicuro non sono affidabili.

In ogni comune ci sono servizi sociali, sindacati, psicologi, associazioni per la terza età o altre organizzazioni che possiamo verificare di persona esistenti e solide, come per esempio Telefono Amico, o simili, sono sicuramente meglio degli sconosciuti belli e giovani (palestrati) che vi dimostrano interesse.

Una passeggiata col cane, quattro chiacchere al bar, una serata culturale con visite guidate, possono essere piu' sicure e salutari da "incontri al buio".

Una volta a contatto fisico con sconosciuti, magari con foto, video e firma di qualche documento dopo aver bevuto assieme ( e non si sa cosa mettono nel vostro bicchiere) si possono creare situazioni di violenza, fisica e morale, ammanchi di soldi e gioielli, episodi non rari, anzi giornalieri.

Contatteteci per raccontarci le vostre storie che saranno pubblicate senza nomi e cognomi, ma solo per evitare che accada ad altri  quello che vi è accaduto: [email protected]